Italia
“Per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro qualificato nell’ambito dell’Information Technology (che oggi occupa in Italia quasi un milione di lavoratori nelle aziende del settore e nelle aziende che utilizzano l’informatica) serve uno schema di riferimento per le competenze professionali condiviso da imprese, enti formativi e Amministrazione pubblica e che permette anche di certificarle in modo autorevole e indipendente dai fornitori. Quello schema già va emergendo, si chiama EUCIP (European Certification of Informatics Professionals) ed è anche significativo che i profili professionali EUCIP siano oggi contemplate dalle raccomandazioni di CNIPA ai fini della valutazione delle capacità di chi propone soluzioni e servizi di informatica alla Pubblica Amministrazione”.
E’ quanto è emerso, secondo AICA, nel corso del convegno “Professioni ICT: una ‘lezione’ per il futuro” che si è svolto nei giorni scorsi a Roma presso la sede di Confindustria.
Al Convegno promosso a Roma da AICA e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici per affrontare a tutto campo le tematiche di un modello europeo per la definizione di competenze e di profili professionali informatici nel settore dell’Information Communication Technology alla presenza del Premio Nobel Rita Levi-Montalcini, sono intervenuti, insieme a Federico Faggin, l’inventore del microprocessore e ad autorevoli testimonial, Bruno Lamborghini Presidente AICA, e Alberto Tripi, Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.
Nel corso del suo intervento Bruno Lamborghini ha detto: “Il CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies) e AICA negli ultimi anni hanno mobilitato imponenti risorse per costruire lo schema di riferimento EUCIP che si basa su oltre 3000 conoscenze elementari che danno luogo ai 22 profili professionali. Evidentemente questo syllabus va mantenuto continuamente, aggiornato in base all’evoluzione tecnologica e dei relativi mestieri, e CEPIS si è assunta questo compito che garantisce a livello europeo un costante allineamento allo sviluppo del settore ICT”.
“Il programma EUCIP – ha spiegato – in Italia è gestito da AICA, associazione culturale non profit che raccoglie i professionisti italiani dell’ICT, ed ha trovato un accoglimento positivo dai principali operatori pubblici e privati: da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici alla Pubblica Amministrazione, dal Sistema delle Università a quello della formazione continua. AICA, in quanto associazione culturale e no profit, nei riguardi di questi stakeholder svolge un ruolo di partner scientifico”.
“Questo incontro – ha detto ancora Lamborghini – è molto importante perché vede assieme i protagonisti del mondo industriale, delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni formative in un confronto volto a sottolineare l’importanza di condividere un unico sistema per l’identificazione e la valorizzazione delle competenze ICT e ci auguriamo che il dialogo e la collaborazione vengano da questi e futuri confronti ulteriormente rafforzati. Le professioni ICT sono una lezione per il futuro, come recita il titolo di questo incontro, ma sono soprattutto una sfida che non possiamo permetterci di perdere”.
Da parte sua Alberto Tripi ha commentato: “Mentre l’economia attraversa un momento di grandi difficoltà, le imprese dei Servizi Innovativi sono impegnate a promuovere grandi Progetti-Paese in grado di mobilitare risorse intellettuali e materiali. E’ vitale, oggi per l’Italia, dotarsi di un sistema di istruzione e di formazione professionale con eccellenze di livello internazionale per evitare le inefficienze concentrate nella polverizzazione del numero dei corsi di laurea e nella eccessiva dispersione territoriale. C’è bisogno di superare l’attuale sistema delle università di “condominio” per salvaguardare l’eccellenza e la qualità, che sono fondamentali per la crescita del Sistema Paese. Una scuola poco meritocratica genera una Società poco meritocratica che porta il Paese verso un sicuro declino“.
“E’ necessario – ha concluso Tripi – investire sull’intelligenza con un grande Progetto-Paese per la scuola, la formazione e le infrastrutture di rete. È questo l’esempio che ci arriva dall’Inghilterra dove il Governo ha integrato il salvataggio delle banche con un robusto programma per l’innovazione. In un’economia “reale” che si lascia alle spalle le avventure della finanza “virtuale”, la valorizzazione dei talenti è la condizione della modernità”.