Italia
È arrivato ieri dall’Agcom il primo formale via libera alla proposta di aumento del canone residenziale di Telecom Italia.
Il rincaro di 1,26 euro, che porterà il canone a 13,40 euro al mese (iva esclusa) dagli attuali 12,14 euro, dovrebbe scattare dal prossimo 1° febbraio.
L’Autorità procederà dalla prossima settimana a una serie di incontri con le associazioni dei consumatori e notificherà quindi lo schema di provvedimento alla Commissione europea.
Al termine di questa procedura, che dovrebbe concludersi entro la fine di questo mese, l’Agcom varerà il provvedimento definitivo di aumento del canone, il primo ritocco da sei anni a questa parte.
Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè aveva infatti dichiarato che a fronte di un incremento dell’indice dei prezzi al consumo del 14,6%, il canone residenziale fisso è rimasto fermo ai livelli del 2002, sottolineando come i prezzi dei servizi di accesso residenziale in Italia siano, nonostante l’aumento, al di sotto della media europea di 13,70 euro al mese.
Si rincorrono, ovviamente, le stime relative alle risorse aggiuntive che entreranno nelle casse Telecom grazie a questo ritocco: secondo Gianluca Susta, capogruppo del Partito democratico al Parlamento europeo, si registrerà un aumento della spesa da parte degli utenti pari a circa 370 milioni di euro per le comunicazioni fisse, mentre il segretario nazionale di Slc-Cgil, Alessandro Genovesi, parla di 600 milioni di euro in più per l’azienda telefonica.
Quale che sia la cifra esatta ancora non è dato saperlo, ma su un punto sono tutti d’accordo: la somma dovrà essere destinata all’ammodernamento della rete e al miglioramento dei servizi erogati.
Bernabè ha già ampiamente rassicurato i consumatori nei giorni scorsi, affermando che la società intende dare il suo pieno contributo allo sviluppo socio-economico del Paese attraverso la realizzazione di infrastrutture a banda larga di nuova generazione.
Un’altra richiesta arrivata dai consumatori è quella di applicare l’aumento del canone solo a coloro che dispongono di collegamenti in fibra ottica e comunque di escludere oltre ai cittadini in condizioni di particolare disagio economico, anche coloro che spendono poche decine di euro al mese di telefonate.
Telecom, da canto suo, si è limitata a confermare l’esclusione dall’aumento dei cittadini inclusi nell’operazione ‘social card’.