BT: ricavi in crescita a 5,3 mld di sterline, ma va avanti il piano di ristrutturazione per far fronte alla crisi

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


BT Group

L’operatore storico delle tlc britanniche, BT Group, ha chiuso il trimestre luglio-settembre con utili netti in crescita del 18%, a 400 milioni di sterline (circa 490 milioni di euro).

In crescita, del 4%, a 5,3 miliardi d sterline, anche il fatturato, che si attesta su livelli migliori di quanto atteso dagli analisti, fissati su 5,23 miliardi di sterline.

L’Ebitda si è attestato a 1,43 miliardi di sterline (circa 1,7 miliardi di euro), in lieve calo (-1,4%) rispetto allo stesso periodo 2007, il flusso di cassa a 369 milioni di euro, da 198 milioni dello scorso anno.

 

Per l’anno fiscale in corso, BT ha annunciato che il fatturato dovrebbe registrare una crescita, mentre l’Ebitda è atteso in leggera flessione. Il dividendo trimestrale resterà invece invariato a 5,4 pence.

 

Nonostante la crescita complessiva del business di tre delle 4 divisioni del gruppo – BT Retail, BT Wholesale e Openreach – deludenti sono state le prestazioni della divisione BT Global Services, la divisione che offre servizi alle aziende e che opera principalmente sul mercato internazionale, per la quale l’amministratore delegato Ian Livingston intende procedere a “azioni decisive per rimettere le cose a posto”.

Nelle scorse settimane, la società ha deciso di affidare ad Alcatel-Lucent il supporto globale alle operazioni della divisione.

 

L’operatore, che aveva già lanciato nel corso di quest’anno, due avvertimenti sui risultati – uno a maggio e uno a ottobre – ha annunciato anche l’intenzione di tagliare 10 mila posti di lavoro entro marzo, su un organico complessivo di 160 mila dipendenti.

Di questi 10 mila tagli, 4 mila riguarderanno lavoratori impiegati direttamente dall’azienda e 6 mila i dipendenti indiretti, ossia concessionari, consulenti e staff delle varie filiali.

 

La decisione, “non è una misura eccezionale” ha dichiarato Livingston, sottolineando che la necessità di continuare a tagliare i costi per far fronte alla difficile situazione economica mondiale.

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