Gran Bretagna
L’operatore via cavo Virgin Media, società americana che però opera sul mercato britannico, ha annunciato un piano di ristrutturazione per economizzare almeno 120 milioni di sterline l’anno a partire dal 2012 e che dovrebbe determinare il licenziamento di almeno 2.200 dipendenti.
Si tratta del 17% del totale degli effettivi che al momento, secondo fonti ufficiali, arrivano a 13.000.
Il gruppo, che ha sede sociale ed è quotato a New York, ha dato la notizia in occasione di una giornata dedicata a investitori e analisti finanziari.
Per i vertici, questa decisione fa seguito al piano di revisione delle attività e non ha alcun legame con la congiuntura economica che nelle ultime settimane ha spinto diverse aziende ad avviare progetti di ristrutturazione.
Virgin Media appartiene a Sir Richard Branson ed è nata nel 2006 dalla fusione degli operatori del cavo NTL e Telewest, e si è ribattezzata nel 2007 dopo l’acquisizione di Virgin Mobile.
In una nota ha spiegato che intende “mettere in atto un muovo modello di organizzazione operativa” che consente di migliorare i servizi alla clientela e semplificare i processi di decisione, generando “economie considerevoli“.
La fusione NTL – Telewest aveva già comportato il taglio di 4.000 posti di lavoro.
Virgin Media, che è uno dei principali fornitori britannici di Tv e banda larga, con quasi 10 milioni di clienti, non ha però precisato come verranno ripartiti i licenziamenti, visto che conta almeno 76 sedi sparse in tutta la Gran Bretagna.
La settimana scorsa si è appreso che, dopo una lunga battaglia, Virgin Media e la payTv BSkyB hanno trovato un’intesa per la trasmissione dei loro principali canali televisivi.
Nel marzo 2007, BSkyB aveva levato dalla propria piattaforma satellitare diversi canali di Virgin visto che non si era trovato l’accordo per il rinnovo degli impegni presi dalle due aziende.
Dalla sua, anche Virgin Media aveva sospeso la trasmissione dei canali della payTv controllata al 39% dal colosso dei media News Corp di proprietà di Rupert Murdoch.
Il nuovo accordo “…garantisce la diffusione dei principali canali delle due società fino a giugno 2011″ , hanno fatto sapere in un comunicato congiunto BSkyB e Virgin Media.
I due gruppi hanno, inoltre, detto che “…metteranno fine ai ricorsi avviati davanti alle autorità giudiziarie britanniche” riguardo a questo caso.