Francia
La Francia ha cominciato sabato da Coulommiers, una cittadina di 20.000 abitanti a sud-est di Parigi, la lunga marcia che la porterà al digitale terrestre con il definitivo spegnimento del segnale analogico su tutto il territorio previsto per la fine di novembre 2011.
“…Il prossimo 4 novembre, Coulommiers entrerà nella storia della televisione”, ha detto con entusiasmo il sindaco (UMP) Franck Riester, al momento di far partire, alla presenza dei principali rappresentanti dell’audiovisivo francese, il conto alla rovescia che farà di questa città la prima della Francia a diventare all digital.
Per 88 giorni, in una zona che comprende non solo Coulommiers ma nove comuni vicini, 17.500 telespettatori passeranno un po’ per volta alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva. Lo switch-off per questa area è fissato al 4 febbraio 2009.
A Coulommiers, il Segretario di Stato per l’Economia digitale, Eric Besson, ha dichiarato che “..In questi tre mesi, saranno messe in atto tutte le misure necessarie e previste per il passaggio della Francia al digitale terrestre”.
“Successivamente sarà la volta di Kaysesberg, in Alsazia, dopo Cherbourg, e infine tutta la Francia che – ha aggiunto – sarà digitale al 100% entro il 30 novembre
Dalla sua, il Ministro della Comunicazione, Christine Albanel, ha parlato di Coulommiers come di una “città pioniera”.
Lanciata in Francia a fine marzo 2008, la TDT (che conta 18 canali nazionali gratuiti) è adesso disponibile per l’85% delle abitazioni. Tuttavia, solo il 57,8% delle case possiedono un televisore in grado di ricevere il segnale e solo il 29,9% sono interamente all digital.
Per accompagnare i francesi in questo passaggio, è stato costituito un consorzio pubblico, France Télé Numérique, costituito dai rappresentanti delle istituzioni e dai grandi broadcaster.
La Finanziaria 2009 prevede uno stanziamento di 218 milioni di euro in tre anni per la campagna di informazione, ai quali si aggiungeranno 100 milioni di euro che degli “ambasciatori del digitale” utilizzeranno per aiutare le famiglie più svantaggiate.
I canali Tv storici (TF1, France 2, France 3, Canal+, M6 e Arte) dovranno contribuire con 120 milioni di euro aggiuntivi.