Stati Uniti
Eric Schmidt, CEO di Google, che alcuni giorni fa ha pubblicamente dato il proprio sostegno al candidato alla Casa Bianca per i democratici Barack Obama, è intervenuto nuovamente nel dibattito politico per spiegare che dietro le sue dichiarazioni non si nasconde alcun complotto politico.
Il manager ha chiarito che non aspira a un posto nella nuova amministrazione Obama, in caso di vittoria di quest’ultimo, smentendo le indiscrezioni che già parlavano di un incarico come chief technology officer, una sorta di consigliere del Presidente su tutte le ultime tecnologie per implementarle al meglio nel Paese.
Intervistato dia giornalisti a margine di un meeting al quale partecipava il candidato democratico, ha respinto questa possibilità sostenendo d’essere già sufficientemente occupato con Google.
“La mia risposta è NO – ha detto con determinazione – posso scriverlo a chiare lettere e cerchiarlo di rosso se può servirvi a capire meglio le mie intenzioni”.
Schmidt ha anche chiarito che il suo impegno accanto ad Obama è a titolo personale e nulla centra la società che ha invece preferito mettersi da parte e non dare sostegno ad alcuno dei candidati in corsa per la presidenza.
Obama ha raccolto diversi sostegni a Silicon Valley e, a parte il capo di Google, è sceso in campo anche Craig Newmark, fondatore del sito Craigslist. Sono inoltre tanti i dipendenti di società hi-tech che hanno deciso di finanziare la campagna elettorale, a partire da Hp, ma anche Cisco e eBay.
Accanto a John McCain si è invece schierato l’ex CEO di eBay, Meg Whitman, l’ex presidente di Hewlett-Packard, Carly Fiorina, oltre che il direttore generale di Cisco, John Chambers.