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Internet sicuro: via libera del Parlamento Ue a ‘Safer Internet 2009-2013’. Stanziati 55 mln di euro per la protezione dei minori online

Unione Europea


Con 672 voti favorevoli, 9 contrari e 19 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato il programma “Safer internet”, volto a proteggere i minori che usano Internet e altre tecnologie di comunicazione, come i cellulari.

Il programma, basato su un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziati dalla relatrice Roberta Angelilli con il Consiglio, investirà 55 milioni di euro in 5 anni (a partire da gennaio 2009) e prevede quattro azioni: ridurre i contenuti illeciti e lottare contro i comportamenti dannosi in linea, promuovere un ambiente in linea più sicuro, sensibilizzare il pubblico e creare una base di conoscenze.

 

Tra i pericoli più gravi per i minori che si connettono a internet, vi sono il maltrattamento legato ad abusi sessuali, documentato da fotografie, filmati o registrazioni audio e successivamente trasmesso in linea (materiale pedopornografico), oppure i contatti creati per fare amicizia con il minore per poi abusarne sessualmente (manipolazione psicologica per scopi sessuali) e infine il bullismo.

 

Di fronte alla crescente diffusione di questi odiosi fenomeni – secondo i dati dell’Interpol dal 2001 sono state individuate 550 mila immagini di abuso su 20 mila bambini, dei quali solo 500 identificati e salvati – gli europarlamentari ritengono essenziale adottare misure comunitarie volte a “proteggere l’integrità fisica, mentale e morale dei bambini, che potrebbe essere compromessa dall’accesso a contenuti inadeguati”.

 

Le tematiche connesse alla protezione dei minori online sono tuttavia molto complesse per il fatto che i contenuti possono essere creati da chiunque ed essere visti da chiunque in qualsiasi parte del mondo.

Il contrasto a quelli giudicati illeciti o dannosi si scontra pertanto sia con le differenze tra le legislazioni degli Stati membri e dei paesi terzi in cui i contenuti ‘illeciti’ possono essere prodotti o ospitati, sia con la differenza di sensibilità tra gli Stati membri sulla definizione della gravità dei contenuti ritenuti ‘dannosi’, che può variare da paese a paese e da cultura a cultura e comprendere la pornografia, la violenza e il razzismo, la xenofobia, l’incitamento all’odio attraverso i discorsi e la musica, all’automutilazione, all’anoressia e al suicidio.

 

In maniera coordinata in tutta Europa, azioni mirate andranno quindi a contrastare, oltre alla diffusione di contenuti illeciti o dannosi, anche comportamenti negativi quali la manipolazione psicologica degli adulti verso i minori per intenti sessuali e il bullismo.

 

Alla luce della crescente diffusione di telefonini multimediali e della correlata possibilità di scaricare contenuti potenzialmente dannosi anche attraverso le reti mobili, nonché del proliferare di fenomeni quali lo scambio attraverso MMS di immagini pornografiche o relative ad abusi sessuali su minori – spesso compiuti da altri minorenni – il Parlamento europeo ritiene inoltre un passo importante verso una maggiore tutela di bambini e adolescenti anche l’applicazione di un quadro europeo per un uso più sicuro dei telefonini, che è stato istituito come codice di autoregolamentazione tra imprese del settore e che dovrebbe essere seguito dall’istituzione di corrispondenti codici nazionali di autoregolamentazione.

 

Un’azione a tutto campo, dunque, che non riguarderà solo internet e cellulari, ma anche Tv e videogiochi per evitare che, oggi come in un futuro in cui le nuove tecnologie occuperanno sempre maggior spazio nelle nostre vite, i minori “siano oggetto di minacce, molestie e umiliazioni su internet e o attraverso le tecnologie digitali interattive”.

 

In concreto, il programma intende sostenere la collaborazione e lo scambio di informazioni – a livello nazionale ed europeo – di esperienze e best-practice. In particolare, “tali attività dovranno incoraggiare la condivisione di possibili soluzioni tra governi, organi di polizia, linee di assistenza telefonica diretta, istituti bancari, finanziari e di emissione di carte di credito, centri di consulenza contro gli abusi sui minori, organizzazioni di tutela dei minori e l’industria di Internet”.

 

Prevista anche la creazione di punti di contatto e di linee di assistenza telefonica diretta, cui il pubblico – in particolare genitori, educatori, assistenti – potrà rivolgersi sia per avere consigli su come navigare in sicurezza, sia per segnalare contenuti illeciti e comportamenti dannosi.

Saranno inoltre favorite iniziative volte a responsabilizzare i minori sull’uso corretto delle nuove tecnologie, sia in ambito scolastico che attraverso la cooperazione con i mezzi di comunicazione di massa, internet incluso.

 

Le attività volte a contrastare il moltiplicarsi dei contenuti illeciti o dannosi dovranno inoltre incoraggiare la progettazione, lo sviluppo e la diffusione di strumenti tecnologici efficaci e coinvolgere operatori e web company in azioni quali l’adozione di un marchio di qualità da inserire nelle pagine web o la promozione di filtri che impediscano l’accesso a informazioni  nocive per i minori.

In questo contesto, viene anche incoraggiato lo sviluppo, da parte dei soggetti interessati, di codici di autoregolamentazione e la collaborazione coi paesi terzi al fine di armonizzare modalità e strumenti per la lotta alla diffusione di contenuti illeciti e comportamenti dannosi a livello internazionale.

 

Allo studio anche la possibilità di realizzare una banca dati europea per mettere insieme le informazioni sugli abusi commessi sui minori e per garantirne il collegamento con Europol.

 

Fin dal 1996 l’Unione europea è stata un precursore in materia di protezione dei minori in linea e i vari programmi per un uso più sicuro di Internet –  Piano d’azione Safer Internet 1999 – 2004, Safer Internet plus 2004 – 2008 – sono l’espressione dell’impegno della Commissione in questo campo.

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