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La svedese Ericsson, tra i maggiori fornitori mondiali di infrastrutture per tlc, ha chiuso il terzo trimestre 2008 con un utile netto di 2,84 miliardi di corone (281 milioni di euro) in calo del 30% rispetto ai 3,97 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. I risultati sono tuttavia superiori alle attese degli analisti: il fatturato è cresciuto del 13% a 49,2 miliardi di corone rispetto a 43,5 miliardi dell’anno precedente (e contro un consensus di 45,9 miliardi), mentre l’Ebit è stati pari a 5,7 miliardi di corone svedesi esclusi oneri da ristrutturazione da 2 miliardi, contro un Ebit di 5,6 miliardi un anno fa. Oneri inclusi, il risultato sarebbe pari a 3,7 miliardi di corone, mentre gli analisti avevano previsto un Ebit di 4 miliardi di corone inclusi costi da ristrutturazione per 563 milioni.
Secondo il presidente della società, Carl-Henric Svanberg, le turbolenze finanziarie in corso non hanno avuto impatto sulla trimestrale di Ericsson, ma è difficile prevedere come gli operatori reagiranno nel corso del prossimo anno e in quale misura i consumi del settore saranno condizionati dall’attuale difficile scenario.
Nel corso del terzo trimestre, infatti, la crisi è stata evidente soltanto sui mercati dell’Europa occidentale, dove le vendite hanno subito un calo annuale del 6% e del 5% rispetto all’inizio dell’anno: “Spagna, Italia e Regno Unito si sono mostrate particolarmente deboli, mentre in Germania e nei Paesi scandinavi si è registrato un buon livello di sviluppo”.
Positive le performance delle attività di rete, che fanno segnare un +16%, dopo un calo dell’1% nel trimestre precedente, del segmento multimedia, cresciuto del 10% e dei servizi alle imprese (+7%), grazie al buon andamento di mercati emergenti quali l’India, l’Indonesia, la Russia e il Brasile.
“Abbiamo una prospettiva positiva per il settore sul lungo periodo ma, per quel che riguarda il 2009 continuiamo ad anticipare un mercato stabile”, ha aggiunto Svanberg, sottolineando che, comunque, la società ha previsto “misure per affrontare condizioni più difficili”.
Lo scorso anno, Ericsson aveva annunciato un piano di ristrutturazione con l’obiettivo di risparmiare 4 miliardi di corone all’anno, con un pieno effetto delle riduzioni dei costi visibile già nel 2009.
Perdita netta di 25 milioni di euro (rispetto a un utile netto di 267 milioni di euro l’anno prima), invece, per la joint venture Sony Ericsson, quinto produttore mondiale di telefonini.
Anche in questo caso, tuttavia, i risultati superano le attese degli analisti che avevano preventivato una perdita di oltre 140 milioni di euro.
Il gruppo ha inoltre registrato un deficit operativo di 33 milioni di euro, contro un utile di 393 milioni al terzo trimestre 2007.
Dick Komiyama, presidente Sony Ericsson dal settembre 2007, ha dichiarato che “come annunciato in precedenza, il nostro obiettivo rimane quello di ridurre le spese operative di 300 milioni di euro all’anno da qui fino alla fine del secondo trimestre 2009, con un pieno effetto delle misure dal secondo semestre 2009″ .
Il gruppo ha registrato un fatturato di 2,81 miliardi di euro, in calo del 9,6%, ma superiore ai 2,74 miliardi attesi dagli analisti.
In volume, le vendite sono leggermente in discesa con 25,7 milioni di telefonini venduti rispetto ai 25,9 dell’anno precedente.