‘Il diavolo veste placement’: workshop a Roma per discutere di product placement. Rischi e opportunità per l’industria

di Raffaella Natale |

Italia


Il diavolo veste Prada

“Il diavolo veste “placement”. Le nuove regole europee sui servizi di media audiovisivi: rischi e opportunità per l’industria”. Questo l’argomento al centro del workshop europeo di studio e confronto che si terrà a Roma domani 22 ottobre al palazzo delle Esposizioni, sala Auditorium, ore 14.30. Un’iniziativa di cimsComunicazioni ed Eurovisioni, in collaborazione con EGTA, Eutelsat – Sat Expo, in partnership con Presidenza della Regione Lazio e Roma Fiction Fest.

 

Nel corso dei lavori verranno illustrate alcune anticipazioni dello studio realizzato da cimsComunicazioni, Eurovisioni e EGTA sui dati europei del PP, in relazione ai mercati occidentali e orientali, e alle caratteristiche del mercato italiano. Lo studio sarà integrato con le relazioni degli interventi raccolti durante il seminario e pubblicato in un istant-book.

 

Cosa hanno in comune un film con un’automobile?  Una fiction con una marca di pasta?  Uno show televisivo con un modello di occhiali da sole, un tipo di agenda, o qualsivoglia altro prodotto di consumo? Dai fratelli Lumière a fine ‘800, all’agente 007 con la sua Aston Martin prima e poi la BMW, a Meryl Streep che ha sfoggiato le più note firme della moda, in particolare italiana, avvisando gli spettatori che il “Diavolo veste Prada”, per gli organizzatori dell’appuntamento la risposta è chiara.

 

“Il Diavolo in realtà veste “product placement“: vale a dire inserimento del brand di uno specifico prodotto dentro il cuore stesso del contenuto audiovisivo. Da anni consolidata nel mercato statunitense, è una tecnica pubblicitaria che sta via via affermandosi anche in Europa. L’Unione Europea ha fatto un passo in questa direzione: accantonata la direttiva “Televisioni Senza Frontiere“, con la nuova direttiva sui “Servizi di Media Audiovisivi” approvata, il divieto dell’inserimento di reclame all’interno del contenuto audiovisivo, prima vietato tout court, viene ora superato. Come? Con una possibile deroga per specifici programmi, tra cui film e serie per la tv, programmi sportivi e di intrattenimento leggero. Dunque anche l’Europa prende atto che il product placement è una realtà.

 

Cosa accade in Italia?

 

Dal 2004 il decreto Urbani aveva già legittimato l’inserimento di marche di prodotti nelle produzioni cinematografiche, mentre rimaneva vietato per le produzioni televisive.

A fine agosto, il nuovo governo ha approvato il testo europeo della direttiva in consiglio dei ministri, annunciando l’intento di recepire il testo così come è, con le deroghe che ammettono il product placement. Si è dato così l’avvio alle procedure parlamentari tutt’ora in corso.

 

Le procedure di adozione possono durare massimo due anni dall’approvazione della direttiva in Europa (19 dicembre 2007). Dunque anche gli altri Stati-Membri si sono attivati per essere pronti entro fine 2009 ed il confronto tra i differenti approcci è quanto mai necessario trattandosi di un settore industriale, quello della circolazione dei contenuti audiovisivi, che non ha davvero più frontiere.

 

Ma una volta ammesso il product placement, che peso avrà per lo sviluppo dell’industria audiovisiva?

Alla luce di un trend decrescente della raccolta pubblicitaria tradizionale, come si comporranno i legittimi interessi dei diversi settori?

E in che modo ottimizzare il delicato rapporto che lega il marchio di un prodotto con il contenuto audiovisivo?

 

Governo, Autorità indipendente, broadcaster, produttori, agenzie pubblicitarie, saranno chiamati ad individuare le risposte più efficaci per la miglior crescita di un’industria che continua a dare chiari segnali di vivacità ed in cui l’Europa intera, e l’Italia in particolar modo, potrebbero svolgere un ruolo protagonista.

 

Da qui, la necessità di un appuntamento, come quello di domani, per discuterne, confrontarsi e individuare i percorsi più corretti.

 

I lavori iniziano con i saluti del commissario Agcom Stefano Mannoni. Si passerà poi all’analisi del quadro europeo, chairman Raffaele Barberio . Presente il vicepresidente dell’Egta Paolo Lutteri e Laura Sboarina.

Per la Francia: Alain Modot di MCG; Spagna: Gustavo Ferrada di RTVE, Area de Cine Cinematography. Da Endemol il presidente Es Jordi Bosh. Germania e Benelux: Daniel Zimmermann presidente di LMF.

Prevista anche la partecipazione di Giacomo Mazzone, direttore Audit strategica di UER e per l’Austria Christine Vesely, del Legal Department dell’ORF.

 

Il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, porterà i saluti alla platea per poi dare spazio alle anticipazioni di Gabriella Cims, cimsComunicazioni, sullo studio “Ruolo del Product placement in Europa“.

In programma la Tavola Rotonda “Brand e Contenuto. Dalle nuove regole, quali opportunità per l’industria nazionale dell’audiovisivo?”. Modera Raffaele Barberio , Key4biz. Ne discutono Stefano Mannoni dell’Agcom e l’europarlamentare Gianni De Michelis.

Per i broadcaster ci sono Giancarlo Leone, Vicedirettore generale Rai; Carlo Freccero, Presidente Rai Sat; Giuliana Del Bufalo, Direttore Rai Parlamento; Gina Nieri, cda Mediaset; Piero De Chiara, Telecom Italia Media.

Presente anche il presidente dell’associazione DGTVi Andrea Ambrogetti. Per i produttori: Fabiano Fabiani, Presidente APT; Carlo Bixio, Vicepresidente APT. Per Roma Fiction Fest, Francesco Gesualdi,Segretario Generale Regione Lazio; per ANICA il vicepresidente Gianpaolo Letta; per il satellitare il presidente di Sat Expo Paolo Dalla Chiara.

 

Le conclusioni sono affidate al Sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani.

 

Direttiva sui Servizi di Media Audiovisivi

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