Italia
Poste italiane, dopo aver debuttato lo scorso anno come operatore mobile virtuale, intende partecipare anche al processo di innovazione delle infrastrutture di comunicazione.
Al fine di contribuire alla riduzione del digital divide tra le diverse zone del Paese, Poste Italiane metterà a disposizione la propria rete di infrastrutture e uffici postali per garantire l’accesso alla banda larga e ai servizi evoluti ad alta valenza sociale anche ai cittadini residenti in zone disagiate.
Lo ha reso noto l’amministratore delegato del gruppo, Massimo Sarmi davanti alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, sottolineando come il gruppo è in grado di garantire a cittadini e imprese “ampia disponibilità di accesso ai servizi informatici per assicurare sistemi di comunicazione più efficaci e veloci e maggiore competitività del sistema produttivo”
Sarmi ha spiegato che Poste Italiane, grazie alla sua presenza capillare su tutto il territorio italiano, ha tutte le capacità necessarie “per fornire servizi ad alto contenuto tecnologico”.
Grazie anche alle “esclusive piattaforme ICT realizzate grazie alle attività di ricerca e sviluppo condotte dallo staff di esperti dell’Azienda”, il gruppo si trova in una posizione ideale per garantire, da un lato, “servizi ad alto valore aggiunto in ogni parte del territorio nazionale”, dall’altro per porsi come “naturale partner della Pubblica Amministrazione nella realizzazione della “Rete delle reti” a servizio del Paese”.
Una struttura tecnologica a “ventaglio”, quella di Poste Italiane, capace – ha spiegato ancora Sarmi – “di sostenere i processi di comunicazione elettronica, di pagamento telematico, di eGovernment, eProcurement ed eCommerce” sia in ambito pubblico che privato.
“Il Gruppo Poste Italiane – secondo Sarmi – è in grado di gestire processi tecnologici di portata strategica che hanno immediate ricadute positive per lo sviluppo economico e sociale del Paese e per questo è un interlocutore privilegiato della Pubblica Amministrazione”.
Ma i vantaggi di un’eventuale partecipazione al processo di rinnovamento delle reti di comunicazione andrebbero anche ai cittadini, per la fornitura di servizi di pubblica utilità.
Poste si propone, dunque, come “la terza parte garante nella gestione delle comunicazioni in internet attraverso le proprie soluzioni di autenticazione e certificazione”.