Italia
“…Cambieranno diverse cose a partire da sabato. La cosa più importante che cambierà è che attraverso i motori di ricerca non sarà più possibile trovare un nostro profilo Facebook”. Con queste parole Luca Bolognini, presidente dell’Istituto italiano per la Privacy, ha dichiarato stamani su Ecoradio l’ultima novità riguardo il social network più trendy del momento.
“…Insomma – ha detto ancora Bolognini – i profili degli oltre 11 milioni di utenti di Facebook, il più grande social network del mondo, non saranno più visibili dall’esterno. Le notizie personali non correranno più così velocemente nel web”.
Per Bolognini, “Facebook come altri social network nasconde diversi rischi che la maggior parte delle persone ignorano: sono tre di cui due legati alla privacy. Il primo problema è il diritto all’oblio: deve essere consentito agli interessati un rapido e facile diritto di accesso e rettifica dei dati”.
“Si apre tutto un grande discorso ossia quello della responsabilità dei dati gestiti. Anche Facebook, come altri social network e motori di ricerca hanno bisogno di nuove regole. I motori di ricerca – ha concluso il Presidente dell’Istituto italiano per la Privacy – sono utilissimi ma attraverso Google per esempio possiamo sapere tutto di una persona. Possiamo riuscire ad identificare un individuo. Questi sono dati che dovrebbero essere trattati con la massima tutela“.
Nei giorni scorsi, i 78 Garanti riuniti a Strasburgo hanno sottolineato come la privacy sia “una dimensione sempre più in pericolo” che deve affrontare le sfide di un contesto internazionale caratterizzato da vistosi mutamenti in ambito tecnologico, politico ed economico.
Affrontare gli attuali squilibri di un sistema, il world wide web, che in pochi anni ha posto in essere problemi così complessi è dunque essenziale per prevenire ulteriori storture.
Per iniziare, i Garanti hanno adottato una risoluzione relativa ai social network per tutelare quei milioni di ragazzi ma anche – e sono molti – di adulti, che frequentano questi web site a caccia di amicizie senza rendersi conto di quante informazioni private si lasciano dietro. Informazioni che restano lì, a disposizione di chiunque.
Su internet, ha ribadito anche il Garante della Privacy, Francesco Pizzetti, “non esiste il diritto all’oblio”: qualsiasi informazione sulle nostre abitudini “non può essere cancellata definitivamente dalla rete perché chiunque può averne fatto una o più copie per utilizzarle altrove”.
Nel mirino è finito proprio Facebook, creato nel 2004 da Mark Zuckerberg – all’epoca studente di Harvard – per mantenere i contatti tra ex compagni di classe. Facebook si è diffuso tanto da entrare tra i 10 siti più cliccati al mondo, conquistando il primato assoluto tra i social network.
“Ti ho taggato, ho postato una foto”, sono solo alcune delle frasi ormai diventate di uso comune tra gli appassionati di internet.
Facebook, Fb per gli amici, è diventato un fenomeno molto diffuso anche in Italia. Secondo i dati ComScore a giugno Fb con 132.105.000 utenti unici ha superato MySpace (117.582.000).
Tre le ragioni del successo: traduzione del sito in lingue diverse dall’inglese, maggiore facilità di utilizzo rispetto a MySpace e integrazione della messaggistica istantanea. In Italia negli ultimi mesi c’è stata un’accelerata. Ad agosto Facebook ha fatto registrare 1.369.000 utenti unici con un incremento annuo del 961%.
Paragonato con il balzo di Fb sbiadisce il progresso di MySpace.com che, sempre ad agosto, ha mantenuto il primato tra i social network salendo a 2.180.000 visitatori unici, ma con un incremento del solo 62%. Nel terzo trimestre del 2008 la diffusione di Facebook è stata così veloce che ha portato l’Italia alla guida della classifica mondiale per incremento di utenti (+135%).
Facebook rappresenta una sorta di piazza virtuale, un posto in cui si ritrovano vecchi amici di cui si erano perse le tracce, si rimane in contatto con quelli che abitano lontano, si condividono foto e video, si inviano e ricevono messaggi in tempo reale. Ognuno ha una propria pagina e sceglie a chi renderla visibile, anche se sull’effettiva tutela della privacy vengono sollevati dubbi da più parti. Molta importanza hanno i gruppi.
Gianluca Tuniz, grande appassionato di Fb, ha commentato: “Sono comunità interne a Facebook, veri e propri microcosmi creati dagli stessi utenti. Se ne trovano di tutti i tipi dai più surreali, come quello che vuole salvare i nani da giardino, a quelli più impegnati legati a temi di economia, politica e lavoro”.
Tuniz ha aggiunto che “Ci sono oltre 110 mila iscritti a un gruppo contro Gigi D’Alessio, in 25 mila si sono riuniti per ‘donare’ simbolicamente un neurone a Flavia Vento, oltre 5 mila persone chiedono poi di rimettere in commercio il ‘Soldino’, una merenda degli anni ’80′”.
Ad ottobre ci sono stati i primi Facebook party: feste organizzate con il tam tam sulla rete. A Roma si sono trovate tremila persone l’undici ottobre, mercoledì 22 si replica a Milano.
In altre parole, la tecnologia non si può fermare, ma è bene considerare attentamente tutti i pro e i contro. Ben vengano i social network, non dimentichiamo però il rispetto della privacy.
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