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“Vorrebbero spegnere la luce di Allah con le loro bocche, ma Allah non intende che perfezionare la Sua luce, anche se ciò dispiace ai miscredenti“. Sono le parole della IX Sura che si leggono oggi sulla pagina di apertura di AqsaTube, il sito del movimento islamico palestinese di Hamas che oggi ha accusato le autorità israeliane ed americane – in particolare l’Fbi – di aver fatto pressioni per oscurare il portale.
Secondo quanto ha reso noto l’emittente satellitare al-Aqsa Tv, mercoledì scorso la polizia federale americana ha chiesto al server che ospitava il sito (che si trova negli Stati Uniti) di metterlo offline.
Il portale online, lanciato nel mese di agosto, si ispira esplicitamente al celebre sito di file-sharing YouTube e conteneva non solo video di propaganda di Hamas ma anche filmati di Al-Qaeda e serial tradizionali arabi.
In base al contatore presente sulla homepage, i membri del sito sarebbero stati 2143 al momento della chiusura. Dopo aver esaminato il materiale proposto da Aqsatube, più volte i centri israeliani di anti-terrorismo ne hanno denunciato i pericoli per la sicurezza dello Stato ebraico.
Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano The Jerusalem Post, che cita l’Israeli Intelligence and Terrorism Information Center, la versione di Hamas di YouTube è infatti interamente dedicata alla propaganda antisraeliana.
Su AqsaTube si potevano scaricare video con incitamenti all’odio verso Israele, esaltazioni del terrorismo, dei principi dell’Islam radicale e della guerra santa.
C’era anche un link per visitare il sito della Tv satellitare di Hamas, la Al Aqsa Tv , che ha incrementato il numero di visitatori e che permette di aggirare i divieti imposti alle sue trasmissioni.
Anche se ieri, Fathi Hammad, il direttore del Hamas Broadcasting Corporation – da cui dipendono l’emittente televisiva Al Aqsa, la sua emittente satellitare ed una stazione radio – ha detto di non essere in alcun modo legato ad AqsaTube, malgrado la somiglianza dei nomi. Anche il fatto che AqsaTube abbia distribuito le immagini della sua televisione non ha, secondo Hammad, alcun significato. Altri siti web, ha notato, sono soliti rilanciare programmi di stazioni televisive diverse. AqsaTube è dunque, a suo parere, “una iniziativa privata”.
A puntare giorni fa l’attenzione su AqsaTube era stato il Centro israeliano di informazione sull’intelligence e il terrorismo (Malam, in ebraico) secondo cui quel nuovo sito è stato attivato proprio da Hamas nel contesto di svariate attività di propaganda.
Fra il materiale proposto da AqsaTube – ha notato Malam, in un documento dettagliato – vi sono numerosi filmati prodotti dall’ufficio stampa del braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam, che comprendono in particolare la esaltazione di attentati suicidi. Su AqsaTube il centro di ricerca israeliano ha trovato anche documenti filmati di organizzazioni legate ad Al-Qaeda e alla Jihad mondiale.
Il sito ha sollevato molte critiche, soprattutto nel mondo israeliano che lo vedono come “un mezzo di propaganda e istigazione” a cui prestare molta attenzione. Gli utenti, però, lo hanno subito difeso, definendolo “un esempio della libertà di espressione che viene tanto difesa dall’Occidente“.
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