Broadband: Venturi (Cisco), ‘Per recuperare in competitività, l’Italia dovrà dotarsi di una rete bidirezionale e pervasiva entro i prossimi 1.000 giorni’

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Stefano Venturi

Stefano Venturi, amministratore delegato di Cisco Italia, è intervenuto all’evento sulle tlc organizzato a Capri da Between, dichiarando che “…Se l’Italia vuole recuperare in competitività dovrà dotarsi di una rete a banda larga di qualità, bidirezionale e pervasiva entro i prossimi 1.000 giorni”.

La convinzione che il nostro Paese abbia ampie potenzialità di crescita nasce a seguito di un dibattito che ha posto al centro tre domande chiave: nei prossimi 1.000 giorni la capacità di innovare delle imprese generata dalla banda larga diminuirà o aumenterà?

Le applicazioni e i servizi costruiti per lavorare in rete diminuiranno o aumenteranno?

E ancora, nei prossimi 1.000 giorni il gap di produttività tra i Paesi che hanno investito e quelli che non hanno investito in banda larga di qualità diminuirà o aumenterà?

Per provare a rispondere a questi interrogativi, Cisco ha recentemente commissionato alle Università di Oxford e di Oviedo una ricerca condotta in 42 paesi nel mondo. Le conclusioni, presentate per la prima volta da Venturi ieri mattina, hanno confermato come il broadband diventerà importante in futuro non solo per la velocità di accesso a Internet, ma soprattutto per la qualità dei contenuti veicolati e dell’esperienza degli utenti online.

Il traffico su Internet è infatti destinato ad aumentare in modo esponenziale, grazie all’avvento del video, che sarà la struttura portante di tutte le future generazioni di applicazioni web. Basti pensare che nel 2010 una abitazione americana media riceverà e trasmetterà ogni mese 1.1 terabyte di informazioni, di cui più del 70% sarà di tipo video.

Venturi ha aggiunto: “Nei Paesi dove la rete sarà bidirezionale, pervasiva e di qualità si vedranno impatti economici più che tangibili: un’ampia diffusione dell’IT, lo sviluppo dell’economia della conoscenza con una migliore facilitazione degli scambi culturali, un aumento di produttività e di competitività, la creazione di nuovi mercati e di nuove opportunità di business”.
“Perché ciò avvenga è necessario che tutti gli attori in gioco facciano il loro dovere: Governi e Regolatori, produttori di contenuti, operatori di rete, costruttori di tecnologie e consumatori”.

L’auspicio di Venturi, a conclusione del proprio intervento, è che se ciò si verificherà si potrà ripetere per l’Italia il miracolo culturale che avvenne nel 1400: “Come Cosimo il Vecchio fece di Firenze la nuova Atene, così sarà possibile fare dell’Italia la culla di un moderno Rinascimento che ha le proprie radici nella capacità di collaborare attraverso le nuove tecnologie”.

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