Italia
L’articolo che segue, a firma di Augusto Preta e Giuseppe Richeri, è tratto da la-rete.net, il nuovo sito che intende sostenere il dibattito sulla società dell’informazione in Italia.
Nell’agenda dell’Unione Europea è previsto che tutti gli stati membri entro il 2012 adottino la televisione digitale terrestre in sostituzione di quella analogica attuale.
Tra i molteplici effetti che questo cambiamento produrrà, ce n’è uno che riguarda le radio frequenze, una risorsa naturale suscettibile di applicazioni rilevanti tanto sul piano sociale che economico, sempre più richiesta e importante. Si tratta della risorsa principale su cui si basa un’ampia gamma di servizi di comunicazione elettronica che nell’Unione Europea generano complessivamente un fatturato annuo superiore a 250 miliardi di euro.
Ma si tratta anche di una risorsa scarsa e sempre più necessaria per migliorare i servizi attuali e per crearne dei nuovi. Il passaggio al “tutto digitale” è ovunque molto atteso perché offre l’occasione di utilizzare in modo più efficiente le radiofrequenze attualmente occupate dalla televisione analogica terrestre. Con la stessa quantità di frequenze necessarie a trasmettere un canale televisivo in tecnica analogica si possono, infatti, trasmettere circa 6 canali televisivi digitali. Quindi sarà possibile trasmettere un maggior numero di canali occupando una minor quantità di frequenze… (continua)