Unione Europea
La Commissione europea ha dato il via libera all’acquisizione dell’operatore greco OTE da parte di Deutsche Telekom.
Non ci sarebbe, secondo Bruxelles, il pericolo che l’operazione possa “ostacolare in maniera significativa l’esercizio di una concorrenza effettiva nello spazio economico europeo”.
Deutsche Telekom è presente su scala mondiale, in una cinquantina di Paesi, e offre servizi di comunicazione fissa in diversi stati della Ue.
OTE è il primo operatore ellenico e possiede partecipazioni negli ex monopoli di Serbia e Romania e conta oltre 15 milioni di clienti mobili in Grecia, Romania, Albania, Bulgaria.
L’accordo per l’acquisizione di una quota pari a circa il 20% del capitale del gruppo greco OTE (Hellenic Telecom), per un montante di 2,5 miliardi di euro, è stato concluso a marzo.
La quota acquisita dal gruppo guidato da Renè Obermann era quella detenuta da Marfin Investment Group. La transazione – prima di ricevere l’ok della Ue – è stata preceduta dalla stipula di un accordo tra l’operatore e il governo greco, che controlla il 28% di OTE.
Essendo la portata delle reti dei gruppi “in gran parte complementare”, secondo Bruxelles “le limitate sovrapposizioni orizzontali osservate sul mercato al dettaglio della telefonia fissa e della fornitura all’ingrosso di linee noleggiate in Romania non comporterebbero problemi di concorrenza”.
Dall’esame degli effetti che le relazioni verticali create dall’acquisizione potrebbero avere su alcuni mercati di fornitura all’ingrosso di servizi in roaming internazionale e di terminazione delle chiamate dei servizi di telefonia fissa e mobile, è quindi emerso che “gli operatori mobili stranieri potranno sempre avere accesso ai servizi in roaming offerti da altri operatori indipendenti in ciascuno dei paesi in cui Ote attualmente fornisce servizi di roaming internazionale all’ingrosso”.
La Commissione ha altresì valutato gli eventuali effetti dell’operazione sul mercato dei servizi mondiali di telecomunicazione, per quel che riguarda, in particolare, la regione dei Balcani, giungendo alla conclusione che, anche in questo caso, non si pone alcun problema di concorrenza, e che l’acquisizione non impedirebbe ai prestatori dei servizi l’accesso alle risorse necessarie.
L’operazione si colloca nell’ambito della strategia di sviluppo elaborata da Deutsche Telekom che vuole concentrarsi, nei prossimi anni, sul settore delle comunicazioni mobili e della rete fissa, in particolare sulle offerte a banda larga e sullo sviluppo di applicazioni internet 2.0.
In quest’ottica, lo scorso anno, il gruppo tedesco ha acquisito l’americana SunCom Wireless, operatore attivo nel sud-est degli Stati Uniti e nei Carabi con oltre 1 milione di abbonati, per 2,4 miliardi di dollari e le attività olandesi di Orange, la filiale mobile dell’operatore francese France Télécom.
Sul mercato consumer domestico, Deutsche Telekom punta su una nuova piattaforma IPTV che secondo le stime potrebbe attrarre circa 1,5 milioni di utenti entro la fine del 2010.
Per raggiungere i suoi obiettivi, il gruppo ha già avviato un programma di contenimento dei costi per aumentare la competitività in termini di prezzi e servizi. A questo scopo è partita la migrazione delle reti verso la tecnologia IP.
Il target per il 2010 resta la riduzione dei costi in un range tra 4,2 e 4,7 miliardi.