Tlc e crisi finanziaria: Verwaayen cautamente ottimista, ‘Alcatel-Lucent sta agendo bene’

di Alessandra Talarico |

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Alcatel-Lucent

Si è concluso il primo mese di Ben Verwaayen alla guida di Alcatel-Lucent. Trenta giorni nei quali il manager olandese – ex Ceo di BT Group – ha dovuto confrontarsi con la nuova sfida, resa ancora più ardua dalla crisi finanziaria che sta investendo tutti i mercati globali: lunedì 29 settembre è stato ‘peggio dell’11 settembre’ dicono alcuni, e i titoli hi-tech non sono stati esentati dal tracollo (Apple è arrivata a perdere il 17%, Google il 7%).

Una crisi che certamente ha il suo impatto anche sul comparto delle tlc – “Sarebbe un nonsense affermare il contrario”, ha spiegato Verwaayen – ma di cui è ancora difficile comprendere la reale portata.

 

Verwaayen è subentrato il primo settembre al comando della multinazionale franco-americana, dopo le dimissioni di Patricia Russo, a cui era stato affidato il difficile compito di consolidare rapidamente le attività dei due colossi, integrare due culture aziendali completamente differenti e sfruttare appieno i vantaggi della megafusione da 21 miliardi di euro conclusa a dicembre del 2006.

I diversi profit warning lanciati nel corso della gestione Russo hanno fortemente intaccato il valore delle azioni del gruppo, che ha anche dovuto affrontare – complice il continuo degrado del contesto macroeconomico globale e il rallentamento economico che ha colpito entrambe le sponde dell’oceano – anche una contrazione più forte e più rapida del previsto dell’attività Cdma in Nord America.

 

A ciò, tuttavia, fa da contraltare una domanda più forte del previsto nell’attività di accesso mobile GSM/W-CDMA nei paesi emergenti, in particolare in Asia, mentre sono positive anche le prospettive di crescita nel settore dei servizi, in particolare nella gestione di rete per conto degli operatori e nell’integrazione.

 

Cosa aspettarsi dunque dal futuro prossimo? La crisi in corso avrà conseguenze sugli investimenti in infrastrutture in Europa?

 

“Lasciatemi prima vedere cosa ci porteranno i mercati finanziari – ha detto Verwaayen – ma da quello che ho potuto constatare finora la società sta agendo bene”.

 

Il gruppo francese SFR, divisione del colosso dei media Vivendi e cliente chiave di Alcatel-Lucent, ha fatto sapere di non aver ancora registrato conseguenze dirette della crisi finanziaria sul mercato francese delle tlc.

“Certo, siamo estremamente cauti, ma è ancora presto per dire che in Francia stia succedendo qualcosa di grave”, ha riferito il Ceo del gruppo, Frank Esser.

 

Esser ha confermato il target del gruppo sull’Ebtida 2008, che sarà in ‘leggerissima crescita’, e i progetti di investimento per 410 milioni di euro per portare la fibra ottica in un milione di abitazioni entro il 2010.

 

Il business, dunque, è ancora solido: a pagare le conseguenze della crisi potranno magari essere i servizi extra, ma le persone continueranno a spendere nelle telecomunicazioni, che ormai non sono più un bene di lusso.

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