Italia
La tecnologia VoIP e
Con l’introduzione nel 2005 del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), fondato sulla banda larga e sulla contemporanea re-ingegnerizzazione delle organizzazioni, si è dato un notevole impulso alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, introducendo l’utilizzo di Internet non solo per l’interoperabilità e la trasmissione dati tra amministrazioni diverse, ma anche per la telefonia. Oltre al risparmio economico, l’adozione di tecnologia VoIP consente di ottimizzare le attività interne alla P.A. e di migliorare gli strumenti tradizionali nel rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Su questo viene chiamato ad intervenire Stefano Torda, Direttore Dipartimento Innovazione e Tecnologie del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione, che ci introduce alle attività e ai progetti interministeriali che il ministro Brunetta ha recentemente sottoscritto proprio in funzione dei processi di ammodernamento in questione: “…Con Microsoft si è sottoscritto un protocollo d’intesa da cui entro breve tempo dovrà prender vita il Contact Center di Roma. Si è inoltre dato vita ad una norma di legge che prevede il passaggio al VoIP da parte della P.A.C. e la conseguente operabilità della stessa. Tutto questo si traduce in un consistente risparmio di costi, aumento di efficienza e produttività. Le attuali strategie del Ministero dell’Innovazione vedono lo sviluppo di un nuovo progetto di collaborazione e di formazione interna, culturale e tecnologica. Anche a livello scolastico e universitario, il Ministro Brunetta di concerto con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, renderà pubblica una partnership interministeriale che prevede 6 nuovi progetti, relativi a scuole e Università con decine di milioni di euro da investire. L’accordo è incentrato su diversi temi: didattico, rapporti scuole-famiglie, connessione Internet, connettività estesa, inserimento degli istituti scolastici nella rete del Sistema Pubblico di Connettività (SPC) almeno del 40% delle scuole in esame“. “Obiettivo a breve termine della Pubblica Amministrazione Centrale– conclude Torda- è il potenziamento del suo front-end e su questo, assieme al CNIPA, si sta cercando di implementare portali interattivi al servizio del cittadino e delle imprese. Anche per la banda larga e la sua penetrazione completa in tutte le P.A. del Paese il nostro ministero e quello della Comunicazione si stanno attivando su vasta scala con nuove strategie più incisive, in relazione alla digitalizzazione dei dati e dei servizi. La rete, ormai è chiaro a tutti, deve essere produttiva e redditizia in tutte le sue funzioni“.
Microsoft ha predisposto un proprio sistema di comunicazione integrato denominato “Microsoft Unified Communications” che consente di ridurre la complessità delle moderne comunicazioni e di garantire agli utenti un duplice utilizzo sia per l’uso privato, sia per l’uso strutturale all’interno delle organizzazioni in cui essi operano. L’Amministratore Delegato di Microsoft Italia, Pietro Scott Jovane, presenta la nuova tecnologia come uno strumento davvero importante per l’ammodernamento della P.A. italiana: “… La firma del protocollo di cui Torda parlava ci ha permesso di individuare gli strumenti più idonei per accelerare il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione in Italia e nel Mezzogiorno, ma anche nelle scuole e nelle migliaia di infrastrutture pubbliche di rilievo. Il Competence Center ne è un esempio, con un parco tecnologico innovativo messo a disposizione delle P.A., un ambiente per il testing che permetterà alle amministrazioni di monitorare i percorsi intrapresi individuandone i punti critici, la possibilità di integrare le esigenze strutturali interne con quelle dei soggetti terzi e soprattutto la possibilità di usufruire di una task force particolarmente competente. Lo studio sul VoIP nelle P.A. redatto dall’Isimm ci permette di verificare quanto, non solo i cittadini, ma tutto il settore delle imprese e delle PMI abbiano bisogno di integrare le proprie esigenze di crescita e sviluppo con quelle delle P.A. centrali e locali“. “Dai dati in nostro possesso, negli ultimi due anni, il grado di soddisfazione dei cittadini e di soggetti privati nella fruizione dei servizi di e-Gov è andato diminuendo. Ecco perché– conclude Jovane- è nostro compito assieme alla P.A. incrementare i processi di efficentizzazione delle amministrazioni, importandovi competenze e conoscenze proprie del mondo aziendale, comprese quelle best practice di cui tanto si parla“.
Lo studio Isimm di cui Jovane ha accennato durante il suo intervento è stato condotto in collaborazione con l’Università di Roma Tre e ha avuto come oggetto proprio l’analisi di quelle condizioni necessarie all’informatizzazione delle Pubbliche Amministrazioni. Relatore per l’occasione è Robert Castrucci dell’Isimm, co-autore del Rapporto 2008 assieme a Francesco Antonelli di Roma Tre: “… Sono state cinquanta le Amministrazioni Pubbliche contattate e solo venti hanno risposto positivamente alla richiesta di intervista sul tema del VoIP nelle Pubbliche Amministrazioni Centrali, di cui quattro già utilizzatrici della tecnologia Voice over IP. I benefici dei quali hanno evidenziato soddisfazione sono stati: un’effettiva riduzione dei costi di comunicazione e di quelli operativi e il rafforzamento della comunicazione interna. Le stime sul cost saving raccolte ci indicano un risparmio di 25 milioni di euro per il 2008, di 140 milioni di euro per il 2009 e di ben 286 milioni di euro per il 2010, quando i nuovi processi entreranno a pieno regime. A questo va aggiunto che la finanziaria
Dal Rapporto 2008 dell’Isimm si possono inoltre evidenziare anche delle mancanze di investimenti più consistenti nell’innovazione tecnologica, nel miglioramento della governance dell’SPC e nel rendere maggiormente visibili ai dipendenti i benefici che derivano da tali tecnologie, accompagnati da formazione e supporto tecnico-conoscitivo. In relazione a questi ulteriori elementi di analisi, Enrico Bonatti, Direttore divisione Information worker di Microsoft Italia, elenca quelli che sono i punti di forza della Unified Communication: “… Le comunicazioni oggi sono caratterizzate da un numero elevato di dati, un gran numero di canali e costi troppo elevati. In più le piattaforme sono scarsamente integrate e di limitata efficienza. Questo perché i canali di comunicazione sono ancora troppo integrati verticalmente, con architetture, modalità di accesso e database separati. Microsoft Unified Communication ha sviluppato una tecnologia integrata su software che consente ai clienti di continuare ad utilizzare i dispositivi di cui fanno uso, ma in una modalità diversa. Tutto si basa sul concetto di identità e presenza. Nel momento in cui qualcuno viene a cercarci il sistema deve sapere sempre ‘chi’ siamo, dove siamo e su quale piattaforma stiamo lavorando per meglio raggiungerci. Per arrivare a questo è bastato concentrare gli sforzi sull’indirizzo identificativo ID, senza più numeri telefonici fissi, mobili, eMail, ecc.“
Questo obiettivo è stato raggiunto attraverso l’integrazione in un sistema unico e “intuitivo” di strumenti di comunicazione fino ad oggi separati quali la posta elettronica, la messaggistica istantanea, il VoIP, la telefonia e la teleconferenza multimediale. In questo contesto, le organizzazioni utilizzatrici del sistema potranno ottenere risparmi economici sul traffico telefonico aumentando nel contempo la produttività dei propri collaboratori.
Nella tavola rotonda seguente, si è incentrato il discorso sull’innovazione delle piattaforme integrate in termini si efficienza, produttività e organizzazione nella Pubblica Amministrazione. Vincenzo Visco Comandini, Responsabile Area Economica ISIMM, in veste di moderatore della tavola, ha fatto quindi il punto sulle modalità con cui questi nuovi strumenti tecnologici possono apportare dei miglioramenti consistenti all’interno di una macro-struttura come quella della PAC: “… Sicuramente all’origine di tali processi possiamo riscontrare una volontà che viene da lontano. Fin dagli anni Ottanta si è parlato del bisogno di innovare
Come esponente del mondo giuridico viene chiamato in causa Achille Chiappetti, dell’Università di Roma
Esempi di reale innovazione nei processi e nei servizi arrivano invece da Poste Italiane e per voce di Cristina Imperi: “… Lo sviluppo del VoIP può seguire diversi approcci: uno detto light, basato esclusivamente sulla riduzione dei costi di comunicazione, e uno per piattaforma enterprise con obiettivi di business integration dei processi, dei servizi, accompagnato da ottimizzazione dei costi. In Poste Italiane le diverse fasi di adozione del VoIP sono passate per la reingegnerizzazione della piattaforma di TLC, quindi larga banda e integrazione di reti, per la migrazione da RTG al VoIP e per un’integrazione dei servizi multimediali ancora in corso. Un processo di orizzontalizzazione delle procedure e delle comunicazioni che ha generato un’ottimizzazione dei risultati e un livello di efficienza ancora in crescita. Dalle 15.000 filiali di Poste Italiane ci arrivano dei feedback sicuramente confortanti, con un incremento della qualità dei servizi allo sportello, una riduzione dei costi del 30% per la connettività dei dati, del 15% del traffico fonia“.
In più di un’occasione è stato invece nominato Massimo Saverio Giannini, già ministro per
Quando si parla di processi di ammodernamento e di digitalizzazione, dobbiamo sempre tener presente il Sistema Pubblico di Connettività, come ci tiene a sottolineare Mario Terranova, Responsabile Ufficio Servizi Sicurezza e Certificazione del CNIPA: “… I sistemi di pubblica connettività a nostra disposizione devono essere integrati nei vari processi di innovazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Perché permettono di rendere interattive le reti locali con quelle centrali. D’altronde siamo entrati nella fase di regolazione dell’interconnessione tra le regioni italiane, a partire dalla Toscana, la prima a firmare il protocollo d’intesa con il CNIPA. Mentre
Per le riflessioni conclusive dell’incontro promosso dall’Isimm e Microsoft Italia, affidate a Mario Frullone, Direttore ricerche della FUB, viene ripreso nuovamente lo studio dell’Assinform citato da Manca in apertura: “… I dati forniti dal Rapporto Assinform ci indicano una spesa per l’IT pari a 1,7% del PIL italiano, contro un 3,1% destinato alle TLC, che sono cifre esattamente rovesciate rispetto agli altri Paesi europei. Forse da questi dati possiamo comprendere il perché di tanta attenzione nel nostro Paese verso il VoIP? Diciamo che le riflessioni devono partire da due considerazioni, che il digital gap è sempre molto forte, probabilmente solo con il ricambio generazionale sarà possibile la sua scomparsa, e che il cambiamento a livello strutturale delle P.A. passa necessariamente per le procedure di base. La prima delle due considerazioni sappiamo bene quanto sia importante, ma possiamo vedere, prendendo come esempio Poste Italiane, che in fondo è progressivamente colmabile proprio grazie ai processi di innovazione delle infrastrutture. La banda larga, un altro esempio da tenere a mente, presenta tassi di penetrazione lordi del 94%, che, nonostante il basso utilizzo da parte della popolazione, ha permesso comunque di poter oggi parlare di digital dividend di prima, seconda e terza generazione. Le abitazioni connesse alla larga banda sono il 18%, con un 32% delle abitazioni connesse a Internet. Il problema culturale è sempre presente, ma solo con una maggiore diffusione di tecnologia è possibile abbatterlo in tempi ragionevoli“.