Unione Europea
Gli utenti mobili possono aspettarsi, l’estate prossima, una riduzione consistente del costo di invio degli SMS da un altro paese dell’Unione: la Commissione europea, infatti, ha proposto di ridurre le tariffe dei messaggi di testo in roaming del 60% a decorrere dal 1° luglio 2009.
L’invio di SMS è estremamente diffuso fra i cittadini europei, che nel 2007 hanno inviato 5 miliardi di messaggi di testo per un valore di 800 milioni di euro.
Ma il costo di un SMS in roaming può essere dieci volte superiore a quello di un SMS inviato nel proprio paese e varia da Paese a Paese, per raggiungere anche 0,75 euro per SMS per i viaggiatori belgi.
La Commissione propone pertanto di fissare un massimale, rispettivamente, di 0,11 euro e di 0,04 euro (IVA esclusa) per il prezzo al dettaglio e per quello all’ingrosso degli SMS in roaming.
I prezzi all’ingrosso sono fatturati da un operatore a un altro operatore quando un utente di quest’ultimo invia un messaggio dalla sua rete. Gli operatori sono incoraggiati a farsi concorrenza al di sotto di queste tariffe massime, stabilite dalla Commissione sulla base di una valutazione d’impatto approfondita effettuata con il contribuito del gruppo di regolatori europei (ERG).
La Commissione intende inoltre migliorare la trasparenza per quanto riguarda la navigazione su internet e lo scarico di dati su un telefono mobile all’estero: i consumatori abituati a servizi di trasmissione dati meno costosi nel loro paese dovrebbero essere meglio tutelati, quando utilizzano servizi in roaming, nei confronti delle “bollette shock” di migliaia di euro. Le proposte saranno ora presentate al Parlamento europeo e al Consiglio, il cui accordo è necessario perché possano diventare legge.
Nell’estate 2007 la Ue ha già ridotto del 60% le tariffe per effettuare e ricevere chiamate dall’estero (servizi di roaming vocale).
“L’Europa, con lo standard GSM, ha suscitato interesse positivo per la telefonia mobile in tutto il mondo. È ora giunto il momento di dimostrare che esiste davvero un mercato unico delle telecomunicazioni grazie al quale i consumatori possono utilizzare il cellulare in tutti i 27 Stati membri senza essere penalizzati quando attraversano una frontiera” ha dichiarato José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. “Se riusciamo ad ottenere questo risultato in tempi brevi, assisteremo a una crescita straordinaria dei servizi di SMS e di trasferimento dati e diffonderemo il messaggio che tariffe di roaming inferiori possono essere vantaggiose per tutti.”
Per il commissario Viviane Reding, “utilizzare il telefono cellulare da un altro paese dell’Unione non dovrebbe avere un costo ingiustificatamente più elevato di quello pagato nel proprio paese, che si tratti di effettuare chiamate, inviare SMS o navigare su internet. Nell’Unione europea i 37 milioni di turisti e i 110 milioni di persone che viaggiano per lavoro aspettano che finalmente la promessa di un mercato unico senza frontiere abbia ripercussioni positive sulla loro bolletta telefonica.”
Il Commissario Ue per i consumatori Meglena Kuneva ha dichiarato: “Se l’Europa vuole ottenere risultati tangibili per i suoi 500 milioni di consumatori, non dovrebbe più considerare accettabili pratiche in cui gli operatori addebitano gli utenti per un servizio che non forniscono. Oggi i consumatori sono fatturati in media del 24% in più per le chiamate effettuate dal cellulare quando si trovano all’estero, in quanto le chiamate in roaming sono molto spesso fatturate non al secondo, ma al minuto. Una delle nostre priorità è il trattamento equo dei consumatori quando attraversano una frontiera; per questo la Commissione ha oggi deciso di introdurre il principio della fatturazione al secondo per tutte le chiamate in roaming”.
Gli utenti del roaming dovrebbero inoltre ricevere un messaggio automatico con le tariffe di trasmissione di dati in roaming per il paese in cui si trovano. Dall’estate 2010 essi dovrebbero anche essere in grado di specificare in anticipo l’importo massimo che la loro bolletta di trasmissione dati in roaming può raggiungere prima che il servizio sia interrotto, una misura finalizzata a porre fine alle “bollette shock“.
Alcuni utenti hanno infatti ricevuto fatture astronomiche, in un caso di 40.000 euro per aver scaricato uno spettacolo televisivo su una linea mobile in roaming. Inoltre un limite di salvaguardia delle tariffe all’ingrosso di 1 euro per megabyte dovrebbe garantire parità di condizioni e stimolare la concorrenza.
Entro il 1° luglio 2012, infine, la Commissione intende ridurre il massimale per le chiamate telefoniche in roaming, introdotto nel 2007, a 0,34 euro per le chiamate effettuate dall’estero e a 0,10 euro per le chiamate ricevute all’estero (IVA esclusa) rispetto agli attuali 0,46 e 0,22 euro. Gli utenti beneficerebbero inoltre di una fatturazione al secondo dopo i primi 30 secondi delle chiamate effettuate e per tutta la durata delle chiamate ricevute. Attualmente essi pagano un numero di minuti superiore a quello realmente utilizzato – il 24% in più per le chiamate effettuate e il 19% in più per le chiamate ricevute.
L’attuale regolamento europeo sul roaming del 2007 limita le tariffe che gli operatori possono addebitare agli utenti per chiamate in roaming in altri paesi dell’UE a 0,46 EUR al minuto per le chiamate effettuate e a 0,22 euro al minuto per le chiamate ricevute (IVA esclusa). Nel 2005 – prima dell’intervento dell’UE – la tariffa media per una chiamata in roaming era di 1,10 euro al minuto.
A seguito di una richiesta specifica del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento sul roaming prevede che nel 2008 la Commissione riesamini l’evoluzione dei servizi di chiamata, di messaggi di testo e di trasmissione dati in roaming e, se necessario, proponga una proroga. Nel giugno 2008 uno studio ha evidenziato che i prezzi elevati (generalmente compresi fra 5 e 10 euro per megabyte) e la mancanza di trasparenza rallentavano la diffusione dei servizi di trasmissione dati in roaming nella Ue.
Nell’agosto 2008 il costo dell’invio di un SMS dall’estero risultava di 0,29 EUR, ossia non aveva registrato alcuna variazione rispetto all’anno precedente, nonostante i ripetuti inviti della Commissione all’autoregolamentazione del settore.