Italia
È urgente la definizione di una strategia nazionale sulle reti internet di prossima generazione.
Lo ha ribadito questa mattina Stefano Lorenzi, amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia in una audizione alla Commissione Trasporti nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo sviluppo delle reti di comunicazione elettronica.
Condizione fondamentale per lo sviluppo di reti di nuova generazione a banda larga e ultra larga (Ngn), secondo Lorenzi, è il “coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”: operatori, autorità regolamentari, pubbliche amministrazioni e fornitori di tecnologia e di contenuti.
Un modo per dire che le reti del futuro non possono essere lasciate nelle mani di un solo operatore.
Riguardo invece la tecnologia da utilizzare, Lorenzi ritiene che la Fiber to the Home (FTTH), che porta la fibra ottica fino alle case, “sarebbe ideale sia per i vantaggi operativi nel lungo periodo sia per la una facilità di integrazione con le evoluzioni tecnologiche”.
Per lo sviluppo delle reti di nuova generazione, sarebbe inoltre essenziale, a giudizio del manager della multinazionale franco-americana, un “rilancio delle pubblico-privato”, al fine di garantire “l’individuazione di nuovi modelli di business e di consumo”.
Sul tema della rete di accesso, secondo quanto riferito stamani da Il Sole 24 Ore, il sottosegretario alle telecomunicazioni Paolo Romani starebbe per annunciare la nascita di un ‘supercomitato’ per lo sviluppo della nuova rete di cui, oltre a Telecom Italia, faranno parte anche gli altri operatori telefonici e altre grandi aziende quali Mediaset, Sky Italia, Ferrovie dello Stato e Poste Italiane.
Il cda Telecom Italia, comunque, domani non discuterà alcun aumento di capitale né altre misure di natura straordinaria.
Lo ha precisato in una nota la stessa società, sottolineando che nella riunione di domani sarà esaminato, tra l’altro, “lo stato d’avanzamento delle attività volte alla definizione del nuovo piano industriale del gruppo”.
Secondo quanto riferito stamani sempre dal quotidiano finanziario, il cda di domani avrebbe dovuto varare un aumento di capitale per aprire la strada all’ingresso del fondo sovrano libico Lybian Investment Authority e, forse, di altri investitori istituzionali.
Il quotidiano finanziario spiega che il fondo sovrano libico avrebbe interesse per una quota del 10% del capitale e avrebbe già analizzato uno studio di Morgan Stanley che valuta il titolo tra 1,5 e 2,3 euro.
Sulla scia di queste indiscrezioni, il titolo Telecom guadagnava a metà mattinata il 2,1% a 1,1 euro con scambi pari allo 0,2% del capitale.