Unione Europea
La Commissione europea discuterà martedì il nuovo regolamento volto a calmierare i prezzi degli sms e dei servizi dati in roaming.
Visti i positivi risultati dell’introduzione, lo scorso anno, della cosiddetta ‘eurotariffa‘ per le chiamate effettuate e ricevute in roaming (la misura ha generato risparmi del 60%) la Ue intende ora adottare lo stesso principio anche per gli sms e i servizi internet mobile: secondo la proposta ‘sms senza frontiere’, avanzata dal Commissario Viviane Reding, il prezzo massimo per inviare un sms da un Paese Ue diverso dal proprio dovrà essere di 11 centesimi di euro, a fronte di un prezzo massimo all’ingrosso di 4 centesimi di euro.
Al momento, sottolinea la Commissione, il prezzo per inviare un messaggio di testo dall’estero supera anche di 10 volte quello pagato nel proprio paese dove, secondo uno studio del regolatore danese, un sms può costare anche solo 0,034 euro.
Il nuovo intervento regolatorio, a giudizio della Ue, è necessario anche alla luce dei forti squilibri tra i prezzi praticati dai diversi operatori della Ue.
Secondo i dati della Commissione, ad esempio, un cliente francese che invia un sms a casa dall’Italia può spendere fino a 30 centesimi di euro, mentre un turista ceco per la stessa operazione pagherebbe 42 centesimi.
Il progetto di regolamento dovrebbe estendersi fino al 2013 e prevede anche l’introduzione di nuove misure per evitare addebiti esorbitanti legati all’uso dei servizi internet mobile all’estero: gli operatori dovranno migliorare la trasparenza delle proprie offerte, introducendo un meccanismo che permetta ai clienti di interrompere il servizio appena i costi superano un determinato montante stabilito in precedenza.
Nel primo trimestre del 2008 – nota la Commissione, riprendendo i dati di un rapporto ERG pubblicato il 12 agosto – un cliente che utilizzava servizi di dati pagava in media 2,05 euro per megabyte per operazioni in roaming utilizzando imprese appartenenti al gruppo del suo operatore e 5,40 euro per megabyte utilizzando imprese non appartenenti al suo gruppo. I consumatori italiani e slovacchi che effettuano roaming con imprese non appartenenti al gruppo del loro operatore possono pagare anche oltre 12 euro per megabyte.
Al momento, il prezzo al dettaglio dei servizi internet mobile non sarà inquadrato nel provvedimento, che riguarderà, dunque, soltanto i prezzi all’ingrosso, per i quali è previsto un tetto massimo di un euro a megabit.
“L’obiettivo – ha spiegato la Reding – è di evitare che gli operatori maggiori sfruttino la loro posizione di vantaggio per estromettere dal mercato quelli più piccoli”.
Secondo i dati della Commissione, l’introduzione dell’eurotariffa per le chiamate vocali da e per un paese Ue ha generato risparmi del 60%, che aumenteranno nei prossimi mesi grazie alla riduzione progressiva dei costi introdotta dalla nuova normativa.
Dal 30 luglio 2007, la Ue ha imposto una tariffa non superiore a 49 centesimi al minuto per le chiamate effettuate all’estero e a 24 centesimi per le chiamate ricevute all’estero (IVA esclusa).
Questi tetti sono scesi, rispettivamente, a 46 centesimi di euro e 22 centesimi il 30 agosto 2008 e scenderanno ulteriormente – a 43 centesimi e 19 centesimi rispettivamente – dal 30 agosto 2009.
Il nuovo testo, elaborato in seguito a una consultazione pubblica conclusa il 2 luglio, prevede anche l’obbligo per gli operatori di introdurre una fatturazione al secondo dopo i primi 30 secondi di telefonata: in base alle cifre fornite dalla Ue, infatti, i consumatori pagano un numero di minuti superiore a quello realmente utilizzato – il 24% per le chiamate effettuate e il 19% per quelle ricevute.
Il progetto deve ancora ricevere l’Ok del Consiglio e del Parlamento europeo, prima di entrare in vigore, presumibilmente il prossimo anno.