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Digitale radiofonico: nuova sfida per il servizio pubblico? Un appuntamento Rai per fare il punto della sperimentazione

Italia


Mercoledì 24 settembre, presso la FNSI, avrà luogo un incontro dibattito dal titolo “Radio in digitale. Nuova sfida per il Servizio Pubblico.

Come informa la Rai in una nota, sono più di 38 milioni gli ascoltatori che quotidianamente in Italia si sintonizzano su un canale radiofonico, un pubblico in crescita che chiede sempre più qualità (dei contenuti e del segnale).

 

In numerosi paesi europei –  e non solo – si è già scelto quale tipo di standard digitale adottare per la radio. Durante l’incontro di mercoledì gli esperti di Rai Way illustreranno per la prima volta la sperimentazione in atto in varie zone del territorio italiano (e dal 1° ottobre anche Roma e provincia) con il segnale digitale DMB, che permette altresì la trasmissione di immagini e di dati. Verranno mostrati i nuovi apparecchi di radio digitale in vendita tra breve anche in Italia.

 

All’incontro interverranno i direttori delle testate radiofoniche della Rai, i responsabili di settori della Divisione Radiofonia, alcuni giornalisti radiofonici stranieri (Radio France e BBC) e le associazioni di categoria RNA, Aeranti Corallo e FRT che hanno già avviato il processo di digitalizzazione.

 

Il presidente di Rai Way, Francesco De Domenico, e l’amministratore delegato, Stefano Ciccotti, apriranno i lavori della giornata presentando la sperimentazione in atto.

Matteo Maggiore della BBC e Sylvain Anichini di Radio France illustreranno le esperienze internazionali.

Spazio poi a Sergio Natucci di RNA (Radio Nazionali Associate), Fabrizio Berrini  di Aeranti – Corallo e a Roberto Giovannini di FRT.

Parteciperanno anche i direttori delle testate e reti radiofoniche Rai: Antonio Caprarica, Riccardo Berti, Bruno Socillo.

Dopo l’intervento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si aprirà il dibattito con giornalisti e personale tecnico. Presenti, tra gli altri, Antonella Pisanelli (Marketing Radio), Michele Gulinucci (Ottimizzazione Palinsesti e Programmazione Radio), i CdR di Radio Rai, Massimo Rocca ( Associazione Stampa Romana ), Associazione “RadiochefaRai”.

 

Le conclusioni saranno affidate a Francesco Siliato del Politecnico di Milano.

 

Nell’ultima relazione del Presidente dell’Agcom Corrado Calabrò si prevede l’avvio del digitale radiofonico a partire dal 2009, con una progressiva pianificazione per aree territoriali e con una regolamentazione orientata ai principi di pluralismo, di neutralità tecnologica e concorrenza.

Calabrò ha infatti dichiarato che anticipando i tempi, per la radio l’era digitale incomincerà già dal prossimo anno.

 

“La strada conducente – ha detto – è, anche qui, la progressiva pianificazione della radio digitale per aree territoriali. La consultazione indetta dall’Autorità ha messo in luce una grande comunanza d’intenti verso l’introduzione delle nuove tecnologie, superando le contrapposizioni del passato. Non si parla tanto di come arrivare al digitale quanto di cosa fare con il digitale. L’Autorità accompagnerà lo sviluppo con una regolamentazione orientata ai principi di pluralismo, neutralità tecnologica e concorrenza”.

 

La radio, si apprende dalla Relazione dell’Agcom, ha raggiunto, nel 2007, i 38,7 milioni di ascoltatori nel giorno medio, pari al 73,3% della popolazione italiana con età superiore agli undici anni.

 

La crescita dell’ascolto è dovuta a diversi fattori, in primo luogo la radio si dimostra sempre più un mezzo dotato di grande flessibilità, e ha già da tempo superato la unidirezionalità, integrandosi in altri dispositivi, divenendo sempre più un mezzo personale ed interattivo, mobile e portatile.

In secondo luogo l’integrazione fra radio e Internet, spingono nella direzione della sovrapposizione del pubblico radiofonico, giovane e abituato alla connessione e all’interattività, con quello della rete.

 

Il crescente peso della radio nelle strategie editoriali di sviluppo multimediale e multicanale, anche attraverso la diffusione satellitare e quella via Internet determina pertanto l’ampliamento dei formati e dell’offerta radiofonica, in cui l’emittenza privata sperimenta nuove formule, destinate a specifici target di ascolto.

 

Le principali emittenti radiofoniche nazionali hanno in questi ultimi due anni ampliato la propria offerta multimediale arricchendo la lista di programmi disponibili in podcast e creando nuovi siti per i cellulari. Vengono inoltre attivati collegamenti in modalità peer-to-peer che hanno la finalità di realizzare social network diffusi per la realizzazione di palinsesti personalizzati.

 

Tutto questo costituisce una grande opportunità sia per i gruppi che operano nel campo dell’innovazione tecnologica sia per i cosiddetti operatori del content providing che potranno avvalersi della digitalizzazione radiofonica per la fornitura integrata di contenuti.

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