NGN: parte consultazione Ue sui principi normativi in materia di reti di prossima generazione

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Europa


Neelie Kroes

Nonostante gli indiscutibili progressi compiuti dall’Europa nella diffusione della banda larga, si fa sempre più urgente la necessità di accelerare il cammino verso le reti ad alta velocità di prossima generazione, settore in cui la Ue viaggia in netto ritardo rispetto ad altre economie, in particolare Stati Uniti e Giappone.

 

Le reti a banda larga in fibra ottica permettono di ottenere velocità di trasmissione di dati di gran lunga superiori a quelle attualmente disponibili con le reti tradizionali in rame e sono necessarie per la trasmissione di contenuti ad alta definizione e per applicazioni interattive.

La loro realizzazione è quindi indispensabile per fornire ai consumatori europei nuovi servizi a banda larga e alcuni operatori, sia storici che alternativi, stanno già lavorando alla posa di nuove infrastrutture in alcuni Stati membri. Siamo però ancora distanti dai livelli di sviluppo di altre ragioni, come ad esempio l’Asia.
Nel primo trimestre, la Ue contava 1,2 milioni di accessi in fibra ottica: in Italia, su 15,9 connessioni a banda larga ogni 100 abitanti (su una media europea al 18,2%), l’accesso in fibra ottica si attesta allo 0,5%, mentre in Giappone già 12 milioni di case sono collegate in fibra ottica e negli Usa si è a quota 3 milioni.

Gli investimenti sono inoltre su livelli ancora molto bassi – sicuramente al di sotto dei 300 miliardi di euro che servirebbero per coprire l’intero territorio europeo – proprio perchè mancano, a giudizio della Commissione, politiche coerenti, che garantiscano il trattamento omogeneo degli operatori all’interno della Ue e la prevedibilità normativa necessaria agli investimenti. 

 

Ed è proprio per stimolare il dibattito su queste problematiche che la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sui principi normativi che gli Stati membri dovranno applicare nella delicata transizione verso le reti NGN. Un passaggio, ha spiegato la Commissione, che dovrà essere il più possibile “coerente, efficace e rapido”

La consultazione – basata su un progetto di raccomandazione che propone la definizione di categorie armonizzate di servizi regolamentati, condizioni di accesso, tassi di rendimento e premi di rischio adeguati – rimarrà aperta fino al 14 novembre 2008. Dopo tale data, la Commissione completerà la raccomandazione alla luce delle osservazioni pervenute, per poi adottarla ufficialmente nel 2009.

Il progetto di raccomandazione della Commissione poggia sul principio fondamentale che le autorità nazionali di regolamentazione dovrebbero fornire l’accesso alle reti degli operatori dominanti al livello più basso possibile. In particolare, esse dovrebbero obbligare gli operatori dominanti a rendere accessibili le proprie condotte, in modo che i concorrenti possano farvi passare le rispettive fibre ottiche. Oltre all’accesso alle condotte, esse dovrebbero introdurre altri obblighi di accesso (accesso alle fibre ottiche spente) nel caso in cui non vi siano condotte disponibili o qualora la densità abitativa fosse troppo bassa per garantire la sostenibilità di un modello commerciale. L’accesso agli elementi attivi quali l’accesso ad alta velocità (bitstream) sarà mantenuto per i casi in cui le misure correttive introdotte ad un livello inferiore non permettano di rimediare adeguatamente alle distorsioni della concorrenza.

Il progetto di raccomandazione prevede inoltre un approccio comune che garantisca l’accesso non discriminatorio ed una metodologia per calcolare un tasso di rendimento adeguato che comporti un premio di rischio. La Commissione ritiene che per queste reti, i tassi di rendimento dovrebbero essere funzione dei rischi associati ad investimenti di questo tipo, tenendo conto del fatto che, negli ultimi anni, per gli operatori delle reti fisse e mobili il costo medio ponderato nominale del capitale al lordo delle imposte ha oscillato tra l’8% e il 12%.

 

Per il Commissario alla concorrenza, Neelie Kroes, “l’impiego delle nuove reti in fibra ottica definirà le future condizioni di concorrenza. Per garantire alle imprese europee l’accesso equo alle nuove reti, è necessario disporre di un quadro adeguato. Vogliamo normative nazionali che non solo incoraggino i notevoli investimenti necessari per passare alle reti a fibra ottica, ma che rafforzino anche la concorrenza nel settore della banda larga”.

“Affinché i consumatori, tanto i privati cittadini che le imprese, beneficino della fornitura a prezzi concorrenziali dei servizi forniti tramite fibre ottiche, è fondamentale che la Commissione fornisca gli orientamenti normativi di cui il mercato ha bisogno”, ha aggiunto Viviane Reding, Commissario UE responsabile delle telecomunicazioni. 

“Per garantire la certezza del diritto, vogliamo ridurre il margine di divergenza tra gli approcci normativi adottati in Europa. Per quanto riguarda le reti NGA, la mancanza di coordinamento o addirittura la presenza di iniziative contraddittorie da parte delle autorità nazionali di regolamentazione può danneggiare gravemente la concorrenza e compromettere il mercato unico europeo. Proponiamo in particolare l’introduzione di premi di rischio specifici per singoli progetti, in modo tale che la concorrenza ne risulti stimolata e che gli investitori siano ricompensati in misura proporzionale ai rischi cui si sono esposti”. (a.t.)

Il documento di consultazione pubblica della Commissione è disponibile all’indirizzo: 

   

http://ec.europa.eu/information_society/policy/ecomm/library/public_consult/nga/index_en.htm

   

I pareri dell’ERG relativi alle reti NGA sono disponibili agli indirizzi: 

   
http://www.erg.eu.int/doc/publications/erg07_16rev2_opinion_on_nga.pdf

        
http://www.erg.eu.int/doc/publications/erg_07_16rev2b_nga_opinion_suppl_doc.pdf

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