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Ripartono oggi i lavori in Consiglio d’amministrazione Rai dopo la pausa estiva. Al centro della discussione dovrebbero essere l’accordo con Sky per i Mondiali di calcio 2010-2014 e il ciclo olimpico 2010-2012 e quello con il Comune di Sanremo per il Festival.
Il Cda, in versione ridotta dopo la dichiarata incompatibilità di Gennaro Malgieri deputato Pdl, dovrà affrontare la spinosa questione sulla Pay TV Sky, con possibilità che si rinvii per ulteriori approfondimenti.
Angelo Maria Petroni ha già detto che si tratta di una decisione strategica per la Rai, in quanto condiziona per il prossimo decennio ruolo, posizionamento e valore dell’azienda pubblica.
La Rai ha perso la possibilità di trasmettere in esclusiva le Olimpiadi del 2012 ma nemmeno Sky può farlo perché c’é l’obbligo della trasmissione in chiaro – senza accordo i diritti tornano al Cio ma i tempi non sono stretti – e ora, secondo Petroni “…per recuperare a quella situazione negativa si propone un errore peggiore”.
Sull’argomento è tornato anche il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri che ritiene si tratterebbe di “…un grave indebolimento per la Rai e un grande vantaggio per Sky”.
Per il senatore “…l’accordo non merita di essere approvato. Tanto più da un Cda scaduto, che certamente non ha alcun diritto di decidere su una materia così strategica”.
“…Il pacchetto olimpico, che la Rai si accingerebbe ad acquistare per la considerevole cifra di 45 milioni di euro, potrebbe infatti passare nelle mani del servizio pubblico con un investimento molto più esiguo. Basti pensare – ha detto ancora Gasparri – che i diritti delle Olimpiadi attualmente di proprietà di Sky sono sottoposti ad una normativa del Cio che prevede l’obbligo di trasmettere una parte in chiaro e in diffusione terrestre. Se non lo fa, i diritti tornano al Cio che li rimette in vendita. Potrebbero quindi essere acquistati dalla Rai in un secondo momento a costi molto più bassi. Mi chiedo, allora, quale urgenza ci sia nel voler concludere un accordo che rappresenta una capitolazione e avrebbe conseguenze nefaste per il futuro della Rai. I vertici Rai spieghino agli italiani che pagano il canone, in base a quale strategia la Rai farebbe i suoi interessi rafforzando la piattaforma concorrente Sky, concedendole di trasmettere i Mondiali di calcio e rinunciando ad introiti pubblicitari che per eventi sportivi di tale portata hanno un enorme valore commerciale”.
Inoltre, ha sottolineato ancora, “…aldilà degli aspetti economici, non bisogna dimenticare quello che è sempre stato il compito e lo scopo principale del servizio pubblico: assicurare a tutti il diritto di seguire integralmente i grandi avvenimenti sportivi come i Mondiali di calcio”.
“Nell’accordo, infatti – continua il senatore -, sono previste solo 25 partite in simulcast con le trasmissioni Rai e ben 39 che la Rai non potrà trasmettere perché in esclusiva a Sky. Siamo dunque in presenza di un accordo ingiusto, folle e dispendioso, che conferma la strategia di resa della Rai, avviata durante il Governo Prodi. Se il Cda dovesse approvarlo, non esiteremo a mettere in campo ogni iniziativa parlamentare, ma anche legale, per tutelare gli interessi del servizio pubblico”.
Altra questione sul tavolo del Cda, in vista dell’incontro di giovedì tra il dg Cappon e il sindaco di Sanremo Claudio Borea, quello della convenzione per il prossimo Festival non ancora firmata mettendo quindi in forse l’organizzazione della prossima edizione.
La Rai accusa il Comune di non accettare le proposte formulate dall’azienda. Tra questi lo sganciamento del finanziamento Rai dall’indicizzazione Istat e la ripartizione delle spese per la realizzazione della manifestazione canora.
La Tv pubblica tuttavia, una concessione sarebbe disposta a farla: lasciare i diritti di sfruttamento del logo del festival al Comune di Sanremo.
Nel frattempo, come si legge in una nota, si è riunito il Consiglio comunale che ha dato ampio mandato al sindaco di trattare con la Rai. Il Consiglio , tuttavia, ha ribadito la necessità di stipulare un accordo della durata non inferiore a un anno, con un corrispettivo economico di 9 milioni all’anno, come la Rai aveva già proposto, lasciando invariato l’importo della precedente convenzione, ed eventualmente rinunciando all’adeguamento Istat, come ventilato dalla Rai. Il Consiglio ha anche chiesto di lasciare invariato il marchio del Festival e di depositarlo a nome del Comune di Sanremo.
Si avvicina intanto la riapertura del confronto sull’elezione del presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza e, di conseguenza, sul rinnovo del Cda.
La prossima settimana infatti, mentre i vertici Rai – prima il presidente Claudio Petruccioli, dopo il direttore generale Claudio Cappon – saranno a Cagliari in occasione del Prix Italia, la Vigilanza tornerà a riunirsi per la scelta del presidente. Sperando che le ferie abbiano portato consiglio, visto che tutto si era impantanato sul nome di Leoluca Orlando.
L’appuntamento è per mercoledì 17 settembre, e da quella successiva si voterà ad oltranza, mentre resta fissata all’improbabile data del 22 settembre l’assemblea dei soci Rai per ratificare la nomina dei nuovi vertici.
Riprendono inoltre i lavori per il passaggio al digitale terrestre. Oggi il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani presenta il calendario con le tappe, regione per regione, delle operazioni di switch-off che porteranno al definitivo spegnimento del segnale analogico.