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Il New York Times, non senza qualche problema nella famiglia Sulzberger, si rifà il look. Per ottobre, il noto quotidiano americano arriverà in edicola non più come adesso in tanti fascicoli separati, ma a sezioni accorpate, senza che ci sia una riduzione delle pagine.
Una scelta motivata dalla necessità di far fronte alle difficoltà legate agli introiti pubblicitari e che determinerà un netto taglio dei costi di produzione.
In dettaglio, a partire dal 6 ottobre
Ma questa operazione servirà proprio adesso che si sta registrando un grosso passaggio dei lettori verso internet?
Lo stesso quotidiano lo scorso anno non aveva escluso la possibilità che entro cinque anni non avrebbe più stampato un giornale di carta.
Ammesso che per cronache e sport si tratta di una sorta di ‘downgrading’, i vertici del Times hanno osservato che l’organizzazione “fisica del giornale poco importa in un momento in cui una crescente proporzione dei lettori si sta spostando online”.
“…Date le sfide che abbiamo davanti, stiamo costantemente ogni giorno lavorando a sistemi per ridurre i costi che non abbiano impatto sulla quantità e la qualità dei pezzi che forniamo ai nostri lettori”, ha scritto l’editore Arthur Sulzberger Jr in una nota allo staff.
E mentre il NYT si rinnova, il tycoon dei media Rupert Murdoch pensa a come mettere le mani sul quotidiano, dopo aver acquistato l’eminente Wall Street Journal.
In un articolo pubblicato su Vanity Fair, firmato dal giornalista Michael Wolff, si legge che il magnate avrebbe anche “…seriamente pensato di mettere le mani su una quota di minoranza di Bloomberg News“.
Prima che
“…Murdoch è un tipo che coltiva ossessioni – ha scritto Wolff – come controllare le informazioni finanziarie dell’intero pianeta“.