Unione Europea
La Commissione ha invitato il Parlamento europeo e il Consiglio ad appoggiare la nuova proposta di tagliare la burocrazia e permettere una maggiore flessibilità per potenziare l’efficienza della ricerca europea high-tech.
L’invito, come informa una nota, giunge in risposta alla “relazione Aho“, che costituisce la valutazione più completa attualmente disponibile della ricerca nell’UE nel settore Ict, spingendosi al di là della gestione della ricerca per valutarne l’impatto sull’innovazione.
La relazione sottolinea come la ricerca europea potrebbe apportare un contributo fondamentale alla competitività europea coinvolgendo e sostenendo le imprese a forte crescita e migliorando i collegamenti fra ricerca e capitale di rischio. La Commissione, che ha dato il via a diverse iniziative per coinvolgere società leader nel settore della ricerca, intende creare sbocchi commerciali per la ricerca nel settore ICT finanziata con fondi comunitari. La Commissione sta inoltre avviando una consultazione pubblica che all’inizio del 2009 presenterà una serie di proposte in tal senso.
“La ricerca europea nell’Ict ha conquistato una posizione di leader mondiale nelle telecomunicazioni e nei sistemi audiovisivi nonché in settori quali le automobili intelligenti e la medicina. Tuttavia , stiamo perdendo terreno per quanto riguarda il livello e l’intensità di investimenti a favore della ricerca nel settore ed è un dato di fatto che non riusciamo a commercializzare i risultati della ricerca”, ha commentato Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e Media. “La ricerca dell’UE nell’Ict deve tradursi in crescita, posti di lavoro e competitività. Per questo motivo abbiamo bisogno di un approccio alla ricerca e all’innovazione Ict all’insegna del mercato unico. Occorre ridurre le formalità amministrative e superare la paura del rischio, incentivando al tempo stesso un clima politico più proattivo. Lo abbiamo già fatto con i telefoni cellulari: oggi sono 3 miliardi i cellulari che in tutto il mondo utilizzano lo standard europeo GSM. Possiamo riuscirci di nuovo”.
La Commissione intende investire 9 miliardi di euro nella ricerca high-tech nell’ambito del programma di ricerca su Ict per il periodo 2007-2013. Ieri ha reagito alle conclusioni principali di una relazione sulla ricerca nel settore Ict pubblicata da un gruppo guidato dall’ex primo ministro finlandese Esko Aho. Fra il 2003 e il 2006 la ricerca UE ha ricevuto finanziamenti per 4 miliardi di euro, raggruppando 4.500 organizzazioni di ricerca e svolgendo un ruolo di primo piano in vari settori della ricerca tecnologica, come i chip miniaturizzati da 45 nanometri che possono essere utilizzati in PC e telefoni cellulari per ridurne le dimensioni e potenziarne le funzionalità.
La relazione Aho ha messo in evidenza la necessità di eliminare la burocrazia per attirare più PMI verso la ricerca UE , ricordando che occorrono sforzi maggiori per assicurare la commercializzazione dei risultati della ricerca. Sono necessari fra l’altro più partenariati fra pubblico e privato, come le iniziative tecnologiche congiunte per la nanoelettronica e i sistemi integrati per i quali la Commissione ha investito 5 miliardi di euro all’inizio di quest’anno.
La relazione ha inoltre raccomandato una serie di azioni per ridurre ulteriormente le formalità amministrative con l’obiettivo di incentivare le imprese innovative a partecipare alla ricerca UE e a trasformarne i risultati in prodotti e servizi per i consumatori in Europa e nel resto del mondo (proponendo, per esempio, procedure di partecipazione più brevi e più semplici). Ora il Parlamento europeo e il Consiglio sono invitati ad appoggiare la Commissione per sviluppare un approccio verso il finanziamento della ricerca nell’UE che sia più aperto ai rischi.
Affinché la crescita e l’occupazione possano trarre i massimi vantaggi dalla ricerca sull’Ict, la Commissione auspica inoltre un clima più favorevole nei confronti dell’innovazione in cui le imprese a forte crescita possano entrare in contatto più facilmente con capitale di rischio e sviluppare standard per nuovi prodotti innovativi. Questi sono alcuni dei temi che saranno oggetto di una consultazione pubblica sulla ricerca nel settore Ict, che la Commissione avvia contemporaneamente alla pubblicazione della comunicazione di ieri.