Italia
Alcatel-Lucent si affida alle capacità di due importanti manager europei per rilanciare il business e motivare i dipendenti in un periodo molto difficile per il settore.
Archiviata
Nel nostro Paese, Alcatel-Lucent è presente con 4 poli di ricerca: Vimercate, Trieste, Genova e Battipaglia e impiega 2.500 persone, di cui un terzo sono ricercatori. In Italia, ha sottolineato il nuovo Ad della società, vengono realizzate tecnologie conosciute e apprezzate in tutto il mondo e, solo uniformandosi ai livelli di qualità raggiunti nel nostro Paese, si potrà uscire indenni dall’attuale congiuntura sfavorevole.
Il neo presidente Philippe Camus, da canto suo, si dice fiducioso nella capacità di reazione del comparto, nonostante le forti oscillazioni del mercato e del business: “Il mercato è difficile – ha dichiarato – ma questa industria non è in recessione”.
Certo, lo sviluppo avrebbe potuto essere più rapido senza il rallentamento economico negli Usa, ma è in corso “una epocale trasformazione delle infrastrutture telecom e sono necessari ancora importanti investimenti”.
Un’impresa difficile e stimolante, dunque, consegnata nelle mani di due manager che hanno fatto della sfida la propria missione.
Il nome di Camus è giunto a sorpresa: egli stesso – in un’intervista a Challenger.fr – ammette di non essere fra i candidati della prima ora, ma di essere stato fortemente voluto dal comitato nomine presieduto da Daniel Bernard.
“Non ho risposto subito di sì – ha dichiarato Camus – perché volevo approfondire la mia conoscenza della società”.
Una volta accettato l’incarico, arriva anche la consapevolezza che il compito non sarà dei più semplici, ma la sfida, per un manager di tale spessore, non può che essere allettante.
“Alcatel-Lucent ha diversi punti di forza – ha spiegato Camus – e il lavoro realizzato da Pat Russo e Serge Tchuruk è stato coraggioso e difficile”.
La prossima prova consiste dunque nel “continuare a migliorare la qualità delle operazioni per mantenere gli impegni presi con i clienti…Il mercato non aspetta”.
Per questo il compito del nuovo team dirigente sarà di “riflettere sulla gamma prodotti e sui mezzi per svilupparla”, ma sarà altresì importante anche “motivare la squadra, per rendere ogni dipendente fiero come lo sono io di far parte del gruppo”.
“E’ importante – ha aggiunto – attirare i migliori, la competizioni comincia da lì”, ma anche “concentrasi sui clienti e offrire loro servizi e prodotti il più possibile personalizzati”.
E’ fiducioso, infine, Camus, anche sulle capacità di Verwaayen, manager con grande esperienza nel mondo delle telecom, sia come produttore – come ex dirigente di Lucent e di Alcatel quando l’azienda si chiamava ancora ITT – che come cliente, in quanto patron di BT.
“Alle sue doti io affiancherò la mia conoscenza delle multinazionali e la mia doppia cultura franco-americana, ma senza sovrapposizione dei ruoli”, ha concluso Camus, sottolineando come il suo compito principale sarà dunque quello di “assistere Verwaayen in tutto quello che gli sarà necessario”.