Alcatel-Lucent: tandem Verwaayen-Camus alla guida del gruppo dal 1° ottobre

di Alessandra Talarico |

Europa


Alcatel-Lucent

Sarà il tandem composto da Philippe Camus e Ben Verwaayen a guidare il colosso franco-americano Alcatel-Lucent dopo l’uscita di scena di Pat Russo e Serge Tchuruk.

 

Come anticipato da key4biz.it, Ben Verwaayen, ex Ceo di BT Group, sostituito il 1° giugno da Ian Livingston sarà il nuovo amministratore delegato, mentre Philippe Camus – manager conosciuto, con esperienze internazionali in vari settori (da EADS a Lagardère, e Evercore Partners) – sarà presidente non esecutivo.

L’olandese Ben Verwaayen, 56 anni, era arrivato in BT nel 2002 proprio da Lucent Technologies (dove lavorava dal 1997) e nel corso degli anni ha dato un apporto decisivo nella trasformazione della società britannica da compagnia ‘hardware-based’ del 20° secolo in una ‘software-based services company’ del 21° secolo, in grado di offrire servizi innovativi su banda larga.

Il manager ha avviato inoltre la rapida espansione di BT Global Services – divisione che offre servizi alle aziende e che opera principalmente sul mercato internazionale – che ha registrato a fine 2007 una crescita del fatturato del 22% e ha trasformato la struttura organizzativa della società, la quale è attualmente incentrata su due divisioni: BT Design, che si occupa della progettazione e dello sviluppo di nuovi servizi e BT Operate, responsabile della loro installazione e della loro gestione.

 

In precedenza, Verwaayen aveva lavorato 9 anni presso KPN in Olanda, quale presidente e direttore generale della filiale tlc, PTT telecom.

Il manager ha quindi la giusta conoscenza dei trend e dei bisogni del mercato, mentre la forza di Camus sta – sottolinea la società – nella sua esperienza “in diversi settori high-tech, tra cui il settore dei media in rapida crescita, e in diversi contesti multiculturali”.

 

Camus, francese residente negli Usa, sembra inoltre essere la persona giusta per consolidare le attività dei due colossi, integrare due culture aziendali completamente differenti e sfruttare appieno i vantaggi della megafusione.

Compito per quanto affascinante non certo dei più semplici e in cui Pat Russo non è riuscita a ottenere i risultati sperati, nonostante la sua vasta esperienza nel settore e nell’azienda stessa.

La Russo arrivò infatti alla guida di Lucent – dove aveva trascorso 19 anni di carriera prima che si scindesse nel 1996 in AT&T e Lucent – nel 2003, dopo essere stata presidente e COO di Eastman Kodak ed aver seguito la compagnia in uno dei momenti più difficili della sua storia. 

 

La manager venne quindi riconfermata a capo del gruppo anche in seguito alla fusione con la francese Alcatel, conclusa nel 2006 per 21 miliardi di euro.

 

Allora però, la crisi economica globale non era ancora esplosa in maniera così evidente e la Russo si è trovata a pagare lo scotto delle impopolari decisioni prese per risollevare il gruppo dalle difficoltà del post-fusione, tra cui un ulteriore taglio dei costi e nuove riduzioni dell’organico oltre ai 12.500 licenziamenti già preventivati al momento della fusione, nel quadro di un piano risparmi da 1,7 miliardi di euro in tre anni.

 

Per l’anno in corso, la società prevede una crescita stabile del mercato globale delle infrastrutture tlc ma, a causa della debolezza del dollaro, i ricavi dovrebbero conoscere un calo tra il 2% e il 5%; il margine lordo corretto dovrebbe attestarsi tra il 34% e il 36% e il margine operativo corretto tra il 2% e il 5%.

Per il terzo trimestre, i ricavi dovrebbero mantenersi stabili o in leggero calo rispetto a quelli del secondo trimestre, per poi salire sensibilmente nel corso dell’ultimo trimestre, che segnerà anche il debutto del nuovo gruppo dirigente.

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