Italia
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato la pubblicazione della proposta definitiva degli impegni assunti da Telecom Italia per migliorare le condizioni concorrenziali del mercato della rete d’accesso e dei mercati dei servizi di telefonia fissa.
Saranno sufficienti “a promuovere la concorrenza e aumentare la soddisfazione dei clienti finali nei mercati delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica”?.
A febbraio 2008, Telecom ha costituito una nuova funzione aziendale denominata Open Access, cui è affidata la responsabilità delle 1) attività di sviluppo e manutenzione delle infrastrutture di rete fissa; 2) dei processi produttivi riguardanti la fornitura dei servizi di accesso alla rete (delivery) e 3) dell’assistenza tecnica relativa ai servizi, svolta nei confronti degli operatori alternativi e dei clienti finali (assurance).
I 20.300 addetti di Open Access si occupano quindi della pianificazione tecnica della rete, della definizione e gestione del budget dei costi e degli investimenti per il mantenimento e sviluppo delle reti, dell’engineering delle infrastrutture gestite, della realizzazione degli interventi di manutenzione e costruzione delle reti in rame e fibra ottica, della produzione di servizi di rete destinati ai clienti finali e agli operatori, dell’assistenza tecnica per i clienti retail.
Gli impegni presentati all’Agcom – suddivisi in 10 gruppi – mediante garanzie aggiuntive di parità di trattamento degli operatori nell’accesso alla rete fissa, mirano a integrare e potenziare l’impianto degli obblighi regolamentari gravanti su Telecom in forza della delibera 152/02/CONS, con riferimento ai servizi di accesso alla rete fissa prodotti da Open Access, nonché a rafforzare le garanzie di trasparenza dei piani tecnici per il miglioramento della qualità e lo sviluppo della rete fissa di accesso.
“Posto che l’accesso alla rete fissa è fondamentale ai fini della fornitura di numerosi servizi di comunicazione elettroniche, le misure risultano idonee a migliorare le condizioni competitive nei relativi mercati regolamentati e, a fortiori, in quelli giudicati, in principio, non più suscettibili di regolamentazione ex ante dalla Ue”, ha spiegato Telecom, sottolineando come la rete fissa di accesso sia “un’infrastruttura fondamentale per il paese, per la stessa Telecom e per gli altri operatori”.
La rete fissa, di gran lunga la componente più importante dal punto di vista tecnico ed economico del sistema di comunicazioni elettroniche di rete fissa, è composta da collegamenti per 104 milioni di chilometri aggregati in cavi con un tracciato complessivo di circa 575 mila km, metà dei quali portati su rete aerea da un’infrastruttura di circa 9 mln di pali.
Si tratta dunque di un’infrastruttura complessa che necessita di manutenzione continua, incessanti attività di sviluppo verso nuove architetture e tecnologie.
Gli impegni presentati da Telecom prevedono:
1): L’istituzione di un nuovo processo di delivery e di un nuovo sistema di gestione dei clienti wholesale.
2): L’istituzione di un nuovo sistema di incentivi e di un codice comportamentale per il personale open access.
3)L’istituzione di un sistema di monitoraggio delle performance.
4)Garanzie di trasparenza del sistema di monitoraggio.
5)Garanzie di trasparenza dei piani tecnici per la qualità della rete fissa di accesso.
6)Garanzie di trasparenza dei piani tecnici per lo sviluppo della rete fissa di accesso.
7) Istituzione di un organo di vigilanza
8) Divieto di vendita da parte delle forze di rete e programmi di formazione delle forze vendita.
9) Obbligo di segnalazione dell’attivazione di servizi non richiesti.
10) Obblighi di notifica per la disattivazione dei servizi CPS.
Secondo Telecom, il mercato italiano non presenta gravi o persistenti problemi strutturali, tali da giustificare l’adozione di rimedi ulteriori, non previsti dal vigente quadro normativo comunitario o comunque più stringenti di quelli in vigore. Ciononostante, la società si dice disponibile a integrare e rafforzare, mediante i presenti impegni, i vigenti obblighi di separazione amministrativa.
Gli impegni, aggiunge Telecom, risultano idonei a favorire lo sviluppo della concorrenza sotto numerosi profili:
a) L’utilizzo degli analoghi processi di produzione per i servizi SPM nei confronti degli operatori e delle funzioni interne di Telecom, unitamente all’adozione di un sistema di monitoraggio delle relative prestazioni fondato su indicatori omogenei e direttamente confrontabili, garantisce in maniera più efficace l’uguaglianza dei livelli di servizio o e delle condizioni tecniche per tutti.
b) L’assegnazione al management di open access di obiettivi e schemi di incentivazione economica specifici contribuisce a rimuovere il rischio di discriminazione tra clienti wholesale e funzioni interne, prevedendo l’insorgenza di possibili conflitti d’interesse nella gestione della rete fissa di accesso.
c) La completa trasparenza dei piani tecnici per la qualità e lo sviluppo fornisce agli operatori informazioni sull’evoluzione della qualità della rete e dei servizi di accesso che consentono di verificare direttamente l’impegno di telecom nel miglioramento dei livelli di servizio.
d) Tale trasparenza consente inoltre agli operatori di pianificare in maniera informata e con adeguato anticipo i propri investimenti futuri, riducendo di fatto eventuali rischi connessi alle strategie di sviluppo delle proprie infrtastrutture di acquisto all’ingrosso dei servizi di accesso.
e) L creazione di un organo di vigilanza indipendente contribuisce a garantire il rispetto degli impegni e l’obiettivo raggiungimento degli obiettivi.
Il documento presentato da Telecom è stato messo a disposizione degli altri operatori sul sito web dell’Agcom per la fase di consultazione. L’Autorità, svanito il sogno di chiudere la partita della rete prima dell’estate, conta di chiudere la fase di valutazione pubblica entro la fine di settembre.
Si tratta di un processo “di fondamentale importanza per il futuro delle telecomunicazioni nel nostro Paese”, ha dichiarato il presidente Agcom Corrado Calabrò, sottolineando che la valutazione degli impegni sarà “rigorosa ed attenta e si avvarrà del contributo di tutti gli operatori presenti sul mercato”.
Gli operatori alternativi, da canto loro, hanno già fatto sapere che gli impegni non appaiono adeguati a risolvere le diverse storture del mercato in quanto non aggiungerebbero niente all’attuale quadro regolatorio, confermando di fatto soltanto “il mancato rispetto da parte di Telecom Italia della attuale normativa”.
Gli impegni, inoltre, non riguardano le nuove reti in fibra ottica (NGN): mancanza, questa, stigmatizzata anche dall’AIIP, che ha evidenziato come i maggiori enti regolamentari Europei, da ERG, a DG InfoSoc della Reding, a OCSE, riconoscano per le NGN, ancor più che per l’attuale rete, la necessità di un’offerta Bitstream.
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