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Prosegue la trasformazione di BT in ‘software-based services company’ del 21° secolo: la società ha annunciato l’acquisizione, per 105 milioni di dollari in contanti, di Ribbit Corporation, start up della Silicon Valley proprietaria di una piattaforma VoIP aperta che consente di realizzare servizi e applicazioni voce innovativi e promette di diffondere il VoIP per tutto il web, dalle email ai siti di social network.
La piattaforma, arrivata sul mercato a inizio 2008, permette di aggiungere funzioni voce a qualsiasi applicazione web-based.
La società, nata nel 2006 e con sede a Mountain View come Google, si definisce la prima compagnia telefonica della Silicon Valley ed è stata finanziata con 13 milioni di dollari dai fondi venture capital Alsop Louie Partners, Allegis Capital, KPG Ventures e Peninsula Ventures.
“Con Ribbit – ha dichiarato JP Rangaswami, managing director of service design di BT – non solo estendiamo la nostra presenza nella Valley, ma guadagniamo una piattaforma rivoluzionaria, una crescente comunità di sviluppatori e un team world-class che condivide una visione comune”.
La vision di Ribbit è molto chiara: “L’industria delle comunicazioni è entrata in una nuova fase in cui le reti chiuse diventano piattaforme aperte e sono gli sviluppatori a guidare l’innovazione”, ha spiegato il Ceo Ted Griggs.
“Il mondo – ha aggiunto – non ha bisogno di un’altra azienda telefonica, ma di un nuovo tipo di azienda telefonica, una che liberi la voce dai sui confini”.
L’integrazione di Ribbit alla piattaforma BT 21CN, ha concluso Griggs, “darà alla comunità di sviluppatori gli strumenti necessari a innovare su scala globale”.