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Olimpiadi 2008: continua la protesta di RSF contro la censura cinese. Durante il Tour de France, sventola bandiera nera con manette

Francia


Ennesima protesta di Reporters sans frontières (RSF), organizzazione internazionale non-profit che ha come obiettivo la difesa della libertà di stampa, contro la Cina, per la forte opera di censura che esercita su tutti i mezzi di informazione. Nessun medium resta fuori dal controllo delle autorità cinesi e perfino diversi blog di utenti privati sono stati oscurati. Tutto in linea col potere politico.

 

Vista l’imminenza delle Olimpiadi che quest’anno si disputeranno proprio in questo Paese, sono state tante le manifestazioni di contrarietà verso chi dimostra di non rispettare le fondamentali libertà civili.

Ieri pomeriggio, l’ultima in ordine di tempo, è arrivata l’ennesima di RSF. Durante l’ultima tappa del Tour de France a Parigi è stata esibita una bandiera che mostrava i cinque anelli olimpici sotto forma di manette.

 

La bandiera nera è stata srotolata verso le 16.30 all’uscita del tunnel tra il museo del Louvre e Tuileries, al primo passaggio dei ciclisti ed è rimasta a sventolare per gli otto giri del circuito finale tra la Louvre e gli Champs Elysées.

 

“In un primo tempo è intervenuta la polizia per chiederci di levare la bandiera ma poi il miracolo: ci hanno finalmente autorizzato a lasciarla in piazza“, ha detto Robert Ménard, segretario generale di RSF.

Un’iniziativa, ha spiegato, per ricordare alla gente che a Pechino non ci si può esprimere liberamente.

 

“Vogliamo ricordarlo a Nicolas Sarkozy che parteciperà alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi ma anche a tutti i difensori dei diritti dell’uomo in generale“, ha sottolineato Ménard.

“Il sostegno alla nostra iniziativa da parte degli spettatori parigini dimostra l’esasperazione di chi ama lo sport per la situazione dei diritti dell’uomo in Cina e in Tibet”.

 

RSF ha concluso la propria nota sostenendo che “…a qualche giorno dall’8 agosto 2008, (giorno d’apertura delle Olimpiadi), ci appelliamo agli amanti dello sport a mobilitarsi contro la repressione di chi difende la libertà d’espressione cinese”.

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