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Sms: in Italia i costi più cari d’Europa. Studio Arcep

Europa


L’Italia, come è emerso anche dalla relazione annuale dell’Agcom, non ha rivali in fatto di uso delle tecnologie mobili: leader mondiale per diffusione dei cellulari – uno e mezzo per abitante, neonati compresi – primi in Europa e secondi nel mondo in quanto a diffusione dei servizi Umts e leader mondiali nel mercato dei contenuti e servizi per la telefonia mobile, con un fatturato di 1,2 miliardi di euro e un tasso di crescita del 15%, rimasto quasi invariato rispetto al 2006.

 

All’Italia, però, va anche un altro primato, stavolta in negativo: il nostro infatti è il Paese Ue in cui si registrano i prezzi più alti per gli sms.

Inviare un messaggino costa all’utente italiano 5 volte di più che a un danese (13 centesimi contro i 7,5 centesimi di media Ue e i 3 centesimi della Danimarca).

 

È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Arcep (l’Autorità francese per le tlc) che ha messo a confronto le tariffe di 16 Paesi.

 

Il dato si riferisce ai costi degli sms da carte prepagate, che è – in Italia – il metodo di fruizione dei servizi mobili più diffuso: ne circolano infatti nel nostro paese circa 80 milioni, a fronte di solo 9,5 milioni di abbonamenti. 

 

L’Italia detiene, insieme al Belgio, il primato come Paese più caro sia nella graduatoria del paniere di consumo più consistente (12 centesimi per ogni sms) che in quello più leggero (circa 13 centesimi). Per quanto riguarda invece il paniere ‘leggero’ l’Italia divide il gradino più alto del podio con il Regno Unito.

 

Gli sms, lanciati come ‘servizio accessorio’ alla voce, non conoscono crisi nonostante l’arrivo di molte nuove alternative che sulla carta avrebbero dovuto oscurarne la popolarità.

Gli sms sono diventati in pochissimo tempo un metodo di comunicazione tra i più diffusi e, insieme ai servizi di trasmissione dati (internet mobile), rappresentano una delle voci più consistenti del bilancio degli operatori.

 

L’Italia è il secondo mercato europeo per volumi di traffico – dopo il Regno Unito – con 28,6 miliardi di Sms inviati nel 2007 e 29,3 nel 2008.

 

In Italia, nel 2007, i servizi basati su sms sono cresciuti significativamente, con un tasso superiore a quello medio del mercato complessivo, e hanno aumentato il loro peso in termini percentuali dal 34 al 36%.

Per fare un confronto, gli mms – annunciati come gli eredi indiscussi dei messaggi di testo – hanno invece mantenuto un peso marginale, pari al 2% circa.

 

Oltre che per gli scambi interpersonali tra gli utenti, gli sms cominciano a essere guardati con attenzione anche dai pubblicitari, che vorrebbero trasformarli in un nuovo veicolo per raggiungere il pubblico, in cambio di contenuti gratuiti.

E anche gli operatori iniziano a usarli per comunicare coi propri clienti, mentre sempre più spesso anche gli spammer cercano di frodare i consumatori con sms ingannevoli per un giro d’affari da 20 milioni di euro l’anno.

 

Secondo la società di ricerca Gartner, il prossimo anno in tutto il mondo il numero di sms inviati potrebbe raggiungere quota 2.300 miliardi, per un giro d’affari di oltre 60 miliardi di dollari.

 

Il raggiungimento di questo traguardo era atteso per il 2010, ma i brevi messaggi di testo si confermano ancora una volta un fenomeno al di là di ogni aspettativa.

 

Tra i principali vantaggi degli sms, infatti, c’è il basso costo rispetto ad una lunga telefonata, oltre alla possibilità di rendere la comunicazione asincrona, cioè leggere il messaggio in un momento successivo alla ricezione.

Il primo sms della storia è stato inviato il 3 dicembre 1992 da un computer ad un cellulare sulla rete Gsm Vodafone e il testo del messaggio era “Merry Christmas”. Il primo SMS da cellulare a cellulare invece venne inviato all’inizio del 1993 da uno stagista della Nokia.

Negli ultimi anni, poi, gli sms sono sempre più utilizzati per inviare auguri in caso di ricorrenze, per accrescere il livello di intimità tra due persone, comunicando in tempo reale un sentimento di gioia o un dubbio o anche per prendere le distanze dal partner ed evitare il confronto diretto anche quando si tratta di chiudere una storia.

Alla popolarità senza limiti e confini dei messaggini, tuttavia, non si accompagnerà un ulteriore crescita dei profitti per gli operatori: i margini sugli sms – conclude Gartner – “andranno assottigliandosi progressivamente a causa della forte concorrenza e della saturazione di molti mercati” .

Gli sms, comunque, continueranno a dominare la scena, rappresentando la forma di comunicazione peer-to-peer più economica, semplice e veloce da utilizzare.

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