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Il mercato dei computer è cresciuto nel secondo trimestre 2008 del 16% a 71,9 milioni di unità. Lo rivela uno studio Gartner.
Secondo un ricercatore Gartner, tuttavia, potrebbe presto finire in soffitta uno degli accessori più indispensabili (finora) per l’uso del Pc: il mouse.
Dopo oltre 40 anni di onorato servizio, il mouse, brevettato nel 1967 da Douglas Engelbart, è destinato a soccombere sotto il peso di altri dispositivi di input come i sistemi di riconoscimento facciale o gestuale o il touch screen.
In un’intervista alla BBC, l’analista Gartner Steve Prentice ha sottolineato che in alcuni casi il mouse è già in via di estinzione, ma che per il suo ‘pensionamento’ definitivo ci vorranno ancora 4 o 5 anni.
In effetti sono già molte le alternative in circolazione in applicazioni molto diffuse: pensiamo ai sempre più sofisticati telefonini touch screen come l’iPhone, alle console Wii di Nintendo o ancora al Surface Microsoft o al trackpad multitouch dei nuovi MacBook Air e MacBook Pro.
Tutti questi dispositivi includono sistemi di controllo che esulano già ora dall’uso del mouse.
Non è ovviamente d’accordo con le tesi dell’analista Gartner la Logitech, leader mondiale nella produzione di periferiche per computer: la visione di Prentice è “esagerata” e poi bisogna considerare che il mouse sarà si un po’ arcaico, ma presenta numerosi vantaggi (come la semplicità d’uso) ancora ineguagliati dalle varie alternative fin qui proposte e che non sono mai decollate.
Quanto agli schermi touch, devono ancora dare prova di essere validi dal punto di vista ergonomico. Ecco dunque che le previsioni di Gartner sono subito ridimensionate.
E poi, aggiunge Logitech, i 500 milioni di mouse venduti in 20 anni dimostrano l’ottima salute della periferica, il cui nome – secondo Wikipedia – potrebbe essere riconducibile sia alla somiglianza del dispositivo con il topo (mouse in inglese, appunto) che a due acronimi: Manually Operated User Selection Equipment oppure Machine Operator’s Unique Spotting Equipment.