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All’indomani del warning sui risultati, in seguito al quale il titolo ha perso quasi il 14%, Vodafone ha annunciato un piano di buyback da 1 miliardo di sterline con effetto immediato.
Decisione, ha spiegato il gruppo in una nota, maturata in seno al cda per contrastare l’eccessiva sottovalutazione del titolo in seguito all’allarme sui ricavi.
La società britannica, leader mondiale della telefonia mobile, ha registrato nel primo trimestre dell’esercizio 2008-2009 una crescita dei fatturato del 19% rispetto all’anno precedente, a 12,3 miliardi di euro e ha guadagnato 8,5 milioni di nuovi clienti, portando il totale a 269 milioni.
I profitti legati ai servizi dati sono balzati del 50,6% a 664 milioni di sterline, mentre quelli nella rete fissa sono passati dai 402 milioni di sterline un anno fa a 613 milioni.
A deludere gli analisti, tuttavia, sono state le previsioni per l’intero esercizio per il quale i profitti sono ora attesi nella parte più bassa della forchetta tra 39,8 e 40,7 miliardi di sterline precedentemente annunciata.
Il gruppo ha mantenuto invece inalterate le prospettive sul reddito operativo tra 11 e 11,5 miliardi di sterline e un cash flow tra 5,1 e 5,6 miliardi di sterline.
“Nonostante un contesto operativo molto impegnativo, continuiamo a trarre profitto da diversi asset e servizi, con una forte crescita nell’area Emapa e un altro buon trimestre per i servizi dati, che hanno bilanciato la debolezza su alcuni mercati come quello spagnolo”, ha spiegato il Ceo Arun Sarin, che il prossimo 29 luglio lascerà il timone di comando dell’azienda a Vittorio Colao.
In Italia, la società ha chiuso il trimestre con una crescita degli utenti del 5,9% (29.996.000 i clienti mobili) e ha conquistato 587 mila clienti sul mercato della banda larga fissa, in crescita del 46,7% circa rispetto a giugno dello scorso anno.
I ricavi legati ai servizi sono cresciuti dell’8% rispetto a giugno 2007, a 2 miliardi di euro, ma si è registrato un calo del 3,1% (a 1,4 miliardi di euro) nei servizi voce mobile dovuto, in particolare, “alla riduzione dei prezzi causata dalla forte competizione sul mercato ed al calo delle tariffe di terminazione”.
A compensare le perdite nel segmento voce è stato il buon andamento dei ricavi dati e messaggistica che, cresciuti del 14%, hanno raggiunto un’incidenza sui ricavi da servizi del 21.8%.
Una crescita che la società attribuisce al successo della banda larga mobile e degli apparati a essa connessi (Internet Key e connect card UMTS/HSDPA) che si attestano in totale a 8.107.000 unità registrate, il 52,3% in più rispetto allo scorso anno.
“La banda larga mobile – ha sottolineato l’Ad di Vodafone Italia Paolo Bertoluzzo – è uno strumento sempre più apprezzato dal mercato, per connettersi a internet in mobilità e una soluzione efficiente per colmare il digital divide in aree non raggiunte dal cavo”.
Nella banda larga fissa, invece, continuano gli investimenti della società, che ha sviluppato una propria rete di nuova generazione con oltre 1.000 centrali in unbundling, e ha lanciato a giugno la Vodafone Station , la prima al mondo a integrare voce e banda larga fissa e mobile in un solo dispositivo, progettato e sviluppato in Italia.
“E’ importante – ha concluso Bertoluzzo – che le regole con le quali si ridisegnerà l’assetto delle tlc fisse del Paese garantiscano un mercato pienamente concorrenziale anche nella rete fissa “.