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I telefonini sono sempre più ‘smart’, ma non decolla l’uso dei servizi innovativi. Analisi TNS

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Navigare in internet, guardare la televisione, ricevere e inviare email, ascoltare musica.

Oramai con il telefonino si può fare davvero di tutto, ma – come emerge da uno studio di TNS Sofres – sono davvero poche le persone che utilizzano queste funzioni, destinate a diventare in futuro sempre più sofisticate.

 

L’indagine, condotta su 16 mila persone di età compresa tra 16 e 60 anni in 29 paesi, rivela che anche le persone che possiedono un cellulare multifunzione sono restie a sfruttare al massimo le capacità e le funzioni del costoso gadget.

In Germania, Francia e Gran Bretagna, ad esempio, il 60% degli utenti mobili dispone di un telefonino in grado di navigare in internet, ma soltanto il 18% utilizza la connessione.

Stesso discorso per le email: soltanto il 14% degli utenti utilizza le funzioni di posta elettronica del telefonino.

 

Ma come spiegare questa riluttanza degli utenti a utilizzare servizi strombazzati dagli operatori come in grado di cambiare la vita?

 

Secondo TNS Sofres, la ragione primaria della ‘resistenza’ alle funzioni avanzate è da ricercare nel costo – percepito o reale – del servizio.

In questo senso, risulta determinante la politica tariffaria adottata dagli operatori, i quali stanno iniziando a capire – anche se con molto ritardo – che bisogna privilegiare offerte flat, così come avviene per la rete fissa.

 

Seconda ragione: la concorrenza di tecnologie gratuite già disponibili ‘a domicilio’.

La posta elettronica, ad esempio, si può consultare tranquillamente da casa zero a costo rispetto all’abbonamento internet.

 

A ciò TNS Sofres aggiunge anche “le cattive esperienze” e i “troppi problemi tecnici” che ancora funestano la ‘user experience’.

 

Per esempio, in Francia, la Tv mobile era riuscita ad attrarre il 3% degli utenti, ma – spiega la società – il 5% degli abbonati ha smesso di utilizzare il servizio deluso dalla qualità troppo scarsa e dai prezzi troppo alti.

 

Infine, ha spiegato Valérie Morrisson, direttrice del dipartimento tecnologie e media di TNS, non per forza “l’evoluzione dei bisogni segue lo stesso ritmo dell’innovazione tecnologica”.

 

Non per questo, tuttavia, bisogna essere pessimisti sul futuro di internet mobile.

Uno sviluppo consistente si avrà infatti quando i consumatori potranno scegliere tariffe e reti qualitativamente competitive.

 

A riprova,  la Morrison cita l’esempio dell’iPhone: costosissimo telefonino multifunzione andato a ruba in tutti i 22 paesi in cui è stato appena lanciato nella nuova versione 3G.

Secondo un sondaggio effettuato da M : Metrics, l’80% degli utenti iPhone naviga in internet, contro il 32% in media dei proprietari di altri smartphone.

Le chiavi del successo – semplicità d’uso, navigazione intuitiva e ergonomia – sono insomma tutte racchiuse nel nuovo gadget della Apple.

 

I consumatori, conclude la Morrison, “non sono spontaneamente interessati a questo tipo di servizi. Devono essere dunque operatori e costruttori a stimolare la domanda” e a giocare un ruolo ‘pedagogico’, passando più tempo a spiegare ai consumatori i vantaggi dei propri prodotti ipertecnologici ma a volte anche astrusi ai più.

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