Mondo
Vendite in calo del 9% e una perdita operativa di 2 milioni di euro nel secondo trimestre per Sony Ericsson, che ha annunciato il prossimo taglio di 2 mila posti di lavoro nell’ambito del piano di ristrutturazione che dovrebbe consentire all’azienda di risparmiare 300 milioni di euro all’anno.
Trimestre deludente per la società nippo-svedese, che nonostante ricavi per 2,82 miliardi di euro – in linea con le attese – ha risentito “delle condizioni di fluttuazione del tasso di cambio, del rallentamento della crescita del mercato dei cellulari di media e alta fascia e della maggiore concorrenza”.
Anche il margine lordo è diminuito rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a causa di un mix di prodotti “meno favorevole” e, più in generale di “una maggiore concorrenza sui prezzi”. Diminuito, a 8 milioni di euro, sempre per le stesse ragioni, l’utile ante imposte, mentre il prezzo medio dei telefonini (116 euro) è in calo sia rispetto al trimestre precedente che allo stesso periodo del 2007.
Secondo la società, il mercato globale crescerà di circa il 10% (grazie alla forza trainante dei mercati emergenti), ma continuerà a calare il prezzo medio di vendita (ASP) dei cellulari.
La market share del gruppo dovrebbe attestarsi per il prossimo trimestre all’8%, ma continueranno a prevalere per il resti dell’anno “condizioni di mercato impegnative”.
I licenziamenti, ha spiegato ancora la società, si inseriscono nel “riallineamento delle operazioni e delle risorse a livello globale”, per “soddisfare un contesto sempre più competitivo e contribuire a ripristinare la capacità di crescita”.
Queste “misure” contribuiranno a rendere l’organizzazione “più veloce, più agile e più efficiente in termini di costi”, nonché a “creare prodotti innovativi”.
“Stimiamo – conclude la società – che i nostri oneri di ristrutturazione saranno dello stesso ordine di grandezza della riduzione delle spese operative”. L’effetto di questo piano dovrebbe prodursi nel giro di un anno.