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Cresce il numero di compagnie telefoniche interessate a entrare nella Symbian Foundation, che vede tra i suoi fondatori AT&T, LG Electronics, Motorola, NTT DoCoMo, Samsung, Sony Ericsson, STMicroelectronics, Texas Instruments e Vodafone.
La finlandese Nokia, che il mese scorso ha annunciato un’offerta da 264 milioni di euro (3,64 euro ad azione) per acquisire il 52% di Symbian non ancora in suo possesso e la creazione della Fondazione, ha reso noto che altre nove società hanno confermato il loro sostegno all’iniziativa: gli operatori mobili 3, América Móvil e TIM, il produttore di semiconduttori Marvell e i provider software e servizi Aplix, EB, EMCC Software, Sasken e TietoEnator.
Dal momento dell’annuncio della nascita della Symbian Foundation, oltre 150 organizzazioni hanno manifestato il loro interesse attraverso il sito internet www.symbianfoundation.org.
“TIM è stato pioniere nell’adozione dell’S 60 su sistema operativo Symbian, in grado di offrire agli utenti una esperienza esaltante in maniera economica e coerente, su dispositivi multipli “, ha dichiarato Leopoldo Tranquilli, VP Handset e SIM Development, Value Added Services di TIM.
“Siamo felici di unirci a questo importante progetto per l’evoluzione del sistema operativo Symbian e accogliamo con favore l’approccio aperto e collaborativo a cui siamo desiderosi di contribuire con la nostra lunga esperienza”, ha aggiunto Tranquilli.
A 10 anni dal suo debutto, il sistema operativo Symbian è presente su circa 200 milioni di telefonini ‘intelligenti’.
Symbian, del resto, ha dimostrato la sua flessibilità come piattaforma in grado di sostenere le esigenze sempre più pressanti dell’industria. Alcuni esempi sono la piattaforma software UIQ (di Motorola e Sony Ericsson),
La Symbian Foundation, da canto suo, lavorerà alla realizzazione “del più completo software mobile disponibile in open source”, sarà aperta a tutti e offrirà ai suoi membri una piattaforma completa e royalty-free entro i prossimi due anni sotto licenza Eclipse Public License (EPL) 1.0.
Alla fine di giugno, Nokia è giunta a un accordo con gli azionisti Symbian – tra cui Sony Ericsson (13,1%), Panasonic (10,5%) e Siemens (8,4%) – per l’acquisizione della totalità del capitale del consorzio.
Un accordo che non si era concretizzato invece 4 anni fa, quando la società finlandese dovette lottare, e perse, contro la strenua opposizione dei soci del consorzio – nato per impedire a Microsoft di imporre il suo strapotere anche nel settore dei software per la telefonia mobile – che non intendevano permetterle di salire al di sopra del 50% del capitale, attraverso il riscatto delle quota dell’uscente Psion.