iPhone: l’attesa è finita. Il debutto italiano sotto la lente dell’Antitrust

di Alessandra Talarico |

Italia


iPhone

La lunga attesa dei fan italiani dell’iPhone è finita. Il gioiellino della Apple è finalmente arrivato anche in Italia, non senza polemiche e con tanto di intervento ‘preliminare’ dell’Antitrust, che ha aperto un fascicolo per valutare se i due operatori che lo distribuiscono da oggi abbiano volutamente innalzato la soglia delle tariffe troppo al di sopra del normale o abbiano, comunque, posto in essere condotte penalizzanti e discriminatorie degli utenti.

 

Secondo le associazioni dei consumatori, che hanno chiesto l’intervento dell’Antitrust, i prezzi praticati dai due gestori, sanno infatti di cartello.

Se negli Usa i prezzi dell’iPhone ‘nudo’ – cioè senza abbonamento a Vodafone e Tim – vanno da 199 dollari (125 euro) a 299 dollari, da noi si parte da 499 euro per il modello 8GB e si arriva a 569 euro per quello da 16GB, cioè circa il 300% in più rispetto agli utenti americani.

 

Anche le tariffe di abbonamento – denuncia Adoc, “sono decisamente più elevate: da noi la media è 88 euro al mese, nel Regno Unito si spende il 33% in meno (66 euro), negli Usa il 179% in meno (31,5 euro). In Svizzera si spendono solo 25 euro di media al mese, pari al 252% in meno”

 

“Sulla base di alcuni riscontri effettuati attraverso i siti istituzionali degli operatori esteri che commercializzeranno il nuovo iPhone 3G, – dichiara invece MDC, che per prima ha presentato un esposto al Garante – i prezzi al pubblico appaiono essere in alcuni casi di gran lunga inferiori a quelli ipotizzati per il mercato italiano, che è l’unico nel quale la Apple ha concesso l’esclusiva contemporaneamente a due operatori che, tra l’altro, hanno più dell’80% della quota del mercato”.

 

I conti, insomma, non tornano assolutamente.

 

Ma tant’è. Anche in Italia – dove i rivenditori Tim hanno messo in vendita l’iPhone dalla mezzanotte di ieri – ci sono state le classiche file davanti ai negozi, proprio come è successo a New York e Tokio e negli altri paesi (in tutto 21) dove si è ‘celebrato’ il debutto del nuovo modello 3G, dopo il lancio, un anno fa, della prima versione 2G.

 

L’interesse del pubblico non è scemato dunque davanti alle critiche mosse dalle associazioni consumatori e dal popolo del web e, anche se non si sono registrate le file chilometriche di appassionati come in Giappone (oltre 1.500 persone, di cui alcune accampate già da alcuni giorni),  Tim ha reso noto che nei primi due giorni in cui é stato possibile prenotare l’iPhone online ha registrato circa 10 mila prenotazioni.

Vodafone ha invece registrato finora, 700mila visite alle pagine del proprio sito relative al nuovo sospirato modello.

 

Ma in che modo gli operatori giustificano una simile strategia tariffaria? Telecom Italia afferma di aver “formulato un’offerta ad hoc per i clienti ad alto poter di acquisto”, ma che già l’offerta di un gigabyte è sicuramente “in grado di soddisfare anche il consumatore medio”, mentre Vodafone sostiene di star analizzando la reazione del mercato per decidere poi eventualmente nuove offerte.

 

Riguardo invece il telefonino, secondo i calcoli di iSuppli il costo di produzione dell’iPhone 3G si aggira intorno ai 173 dollari, contro i 226 dollari della versione precedente, esclusi però i costi di sviluppo del software e degli accessori.

 

Le tabelle relative ai costi e alle tariffe praticate dai due gestori italiani nei piani che prevedono un abbonamento di almeno 24 mesi.

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