Unione Europea
Le nuove regole sulla gestione di trasmissione dati per i servizi elettronici hanno sollevato diverse polemiche nel Parlamento europeo e adesso si rischia uno slittamento del voto finale sul pacchetto telecom.
Questa settimana, la Commissione per il Mercato interno (IMCO), in occasione della votazione sugli aspetti di cui ha competenza, avrebbe dovuto includere un parere emesso nel giugno scorso dalla Commissione per i diritti civili (LIBE).
Su questi temi, il lavoro dei due organismi è in effetti legato nell’ambito della cosiddetta procedura di “cooperazione rafforzata“, che si applica quando un argomento tocca le sfere di competenza delle diverse commissioni parlamentari.
Tuttavia, nonostante la prassi comune che consiste nell’includere automaticamente al testo finale i contributi delle Commissioni associate, questa volta alcuni membri della IMCO hanno dichiarato di non condividere parte degli emendamenti presentati dalla commissione LIBE.
Dietro a questa insolita decisione, potrebbe esserci il tentativo della Commissione LIBE di consentire il trattamento elettronico dei dati per tutte le persone fisiche e giuridiche, senza il consenso degli stessi, per motivi di sicurezza.
I deputati socialisti e verdi appartenenti alla Commissione IMCO hanno espresso grosse perplessità su questa misura.
I dati personali comprendono diversi tipi di informazioni generalmente considerate private, in particolare gli indirizzi IP (la prima fonte di identità nel mondo online) e i dati relativi a durata, tempi, volume e origini di una comunicazione elettronica.
Ma
Ritiene inoltre indispensabile chiarire e migliorare la coerenza di questa procedura, che rientra nel quadro delle regole europee relative alla protezione dei dati, per continuare a preservare e aumentare la sicurezza delle transazioni bancarie o il trasferimento di cartelle mediche personali.