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Numeri verdi 116 riservati ai minori: la Ue lancia l’allarme. Troppi Stati, Italia compresa, ritardano l’entrata in funzione

Unione Europea


Solo nel Regno Unito e in Belgio nel 2007 le segnalazioni di minori scomparsi sono state oltre 7.500 (www.missingchildreneurope.eu), con la scomparsa di Madeleine McCann in Portogallo a innalzare il livello di preoccupazione del pubblico sulla sicurezza dei bambini.

 

Nel 2007 la Commissione ha deciso di intervenire riservando, a livello nazionale, i numeri di sei cifre che iniziano con 116 a linee telefoniche dirette per i minori scomparsi (116000) e per l’assistenza ai minori (116111).

Da una recente indagine della Ue è tuttavia emerso che solo una minoranza di Stati membri ha assegnato questi numeri a fornitori di servizi: sette per il 116000 e dieci per il 116111.

La Commissione ha quindi invitato gli Stati membri ad accelerare l’entrata in funzione di questi numeri. Secondo la normativa comunitaria, gli Stati membri non sono tenuti ad assegnare i numeri, ma devono riservarli ed informare i cittadini e i fornitori di servizi della loro disponibilità.

L’indagine mostra che gli Stati membri non hanno compiuto grandi sforzi per pubblicizzare la disponibilità dei numeri, ritardandone così l’entrata in funzione.

“Un anno fa la Commissione ha chiesto l’introduzione di numeri unici europei inizianti con 116 affinché fosse più facile per genitori e bambini effettuare chiamate di soccorso” ha affermato Viviane Reding, Commissaria per le telecomunicazioni. “Finora soltanto l’Ungheria ha preso tutti i provvedimenti necessari per rendere operativi i servizi del 116. È un esempio lodevole, ma negli altri 26 Stati membri dovrebbe suonare un campanello d’allarme. Secondo la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, sottoscritta da tutti gli Stati membri dell’UE, i diritti dei minori devono essere protetti. È un peccato che in molti paesi alle parole non segua l’azione, quando si tratta di dare attuazione a servizi che possono fornire un aiuto prezioso a genitori e bambini. La Commissione ha fatto la sua parte e spera che non sia necessario avviare procedimenti giudiziari su una questione sulla quale dovrebbe esserci ampio consenso.”

 

L’indagine presentata oggi mostra che sono necessari ulteriori progressi per rendere operativi i servizi 116000 e 116111 in tutta l’Unione europea, i quali sono stati resi pubblicamente disponibili in 24 paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Cipro, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Svezia, Slovenia e Slovacchia), ma non in Italia, in Lettonia e nel Regno Unito. I termini ultimi per riservare questi numeri erano il 30 agosto 2007 (116000) e il 29 febbraio 2008 (116111).

 

La maggior parte dei paesi non ha fatto molto per informare i potenziali fornitori di servizi sui numeri 116000 e 116111. Questo ha ritardato l’adozione dei numeri da parte dei fornitori potenziali, che nella maggior parte dei casi sono organizzazioni non governative. Maggiori sforzi – comunicati stampa, messaggi di posta elettronica/lettere ai potenziali fornitori dei servizi, riunioni – sono stati realizzati in Finlandia, Francia (per il 116000), Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia.

 

Per la linea di emergenza (116000) ci sono state manifestazioni di interesse da parte di fornitori di servizi in Belgio, nella Repubblica ceca, in Danimarca, Germania, Grecia, Francia, Ungheria, Irlanda, Italia, Malta, Lettonia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovacchia e nel Regno Unito, mentre per la linea di assistenza (116111) si sono mostrati interessati fornitori di servizi in Bulgaria, nella Repubblica ceca, in Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Svezia, Slovacchia e nel Regno Unito. Tuttavia, solo sette Stati membri (Belgio, Portogallo, Grecia, Danimarca, Ungheria, Paesi Bassi e Slovacchia) hanno assegnato il 116000 a fornitori di servizi, mentre altri dieci (Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Finlandia, Ungheria, Portogallo, Svezia e Slovacchia) hanno assegnato il 116111.

 

Finora solo l’Ungheria ha riferito che entrambi i numeri sono operativi.

 

Una volta che lo Stato membro ha assegnato loro un numero, spetta ai fornitori dei servizi di linea di emergenza e di linea di assistenza mettere questi servizi a disposizione del pubblico. Essi dovranno essere in grado di trattare in modo adeguato e ininterrottamente (ossia 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana) chiamate gratuite provenienti da tutto il territorio nazionale. La Commissione segue da vicino l’attuazione di questo servizio negli Stati membri.

 

Nel luglio 2006 la Commissione europea ha proposto di riservare un numero telefonico comune per le segnalazioni di minori scomparsi e un altro per le richieste di aiuto dei minori. La proposta fa seguito all’adozione della strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori. Il 15 febbraio 2007 e il 30 ottobre 2007, rispettivamente, la Commissione ha deciso di riservare il 116000 e il 116111 in tutti gli Stati membri. La decisione obbliga i paesi dell’UE a rendere pubblicamente disponibili i “numeri 116”, ma non impone loro di assegnare i numeri a un fornitore di servizi o di assicurare la fornitura dei servizi. Il numero 116000 avrebbe dovuto essere reso disponibile entro il 31 agosto 2007, il 116111 entro il 29 febbraio 2008; questa è una condizione essenziale perché i numeri possono essere attivati dagli operatori nazionali delle telecomunicazioni ed essere utilizzati dai fornitori di servizi. Un terzo numero, il 116123, è stato riservato per il sostegno emotivo agli adulti.

 

A seguito dell’iniziativa della Commissione europea, il 16 giugno 2008 l’Unione internazionale delle telecomunicazioni ha raccomandato che il numero 116 111 sia adottato a livello mondiale.

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