Italia
L’articolo che segue, a firma di Augusto Preta, è tratto da la-rete.net (www.la-rete.net), il nuovo sito che intende sostenere il dibattito sulla società dell’informazione in Italia.
In qualità di ultimi arrivati nel mercato televisivo multicanale, gli operatori TLC hanno dovuto affrontare qualche problema per far sentire la propria presenza.
Il fatto stesso che questi abbiano incontrato più difficoltà nell’acquisire clienti TV di quante ne abbiano incontrato i cablo operatori nell’attrarre utenti per voce e banda larga é una prova della maggior complessità del mondo televisivo, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista commerciale, rispetto alle altri componenti delle offerte triple play. E forse è anche indice di come il pubblico tenda ad essere più tradizionalista quando si tratta di televisione.
Gli operatori si trovano dinnanzi ad un difficile dilemma: essi devono fornire un servizio almeno equivalente a quello di cavo, satellite e terrestre quanto ad affidabilità, e questo implica che devono semplificare il più possibile i propri modelli. Contemporaneamente essi si trovano sotto pressione per offrire qualcosa di nuovo e diverso rispetto ai servizi televisivi che già esistono, per indurre il pubblico a effettuare il cambiamento, cosa che implica complessità e sperimentazione.
Il giudizio è ancora sospeso, relativamente a ciò che costituirà effettivamente la differenza. Potrà essere un maggior grado di personalizzazione della TV, la fusione tra servizi video, voce e dati, la distribuzione di servizi video ad un’ampia gamma di dispositivi, in casa e fuori, piuttosto che l’apertura delle piattaforme televisive a fornitori di contenuti internet. Ma la complessità tecnica e l’incertezza circa ciò che i consumatori vogliono effettivamente rimane un nodo sostanziale… (continua)