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Yahoo! ha riaperto le trattative con Time Warner per una possibile cessione da parte del gruppo media della divisione internet Aol (America Online) alla web company, in cambio di una partecipazione nella nuova unità nata dalla fusione.
L’indiscrezione è del Wall Street Journal che cita fonti vicine al dossier. Il quotidiano precisa, però, che i colloqui in corso sono in fase meno avanzata rispetto allo scorso aprile, quando le due società erano vicine a un accordo.
Pare che anche
Pare inoltre che Microsoft sia nuovamente interessato a Yahoo! e, sempre secondo il WSJ, starebbe sondando il terreno per cercare partner sul mercato media e presentare una nuova offerta.
Per il giornale finanziario sarebbe ipotizzabile uno spezzatino della web company. Stando ai rumor, anche Microsoft avrebbe contattato Time Warner, News Corp e altre società dei media per sondare il loro interesse a rilevare dei pezzi di Yahoo!.
A Microsoft interessa il motore di ricerca della compagnia online. Pare che l’amministratore delegato di Microsoft, Steve Ballmer, abbia chiesto al presidente di Yahoo!, Roy Bostock un incontro per discutere di questa ipotesi. L’incontro, fissato per lunedì scorso, sarebbe poi stato cancellato da Microsoft.
Se queste indiscrezioni dovessero essere confermate, dopo la notizia del 12 giugno scorso quando Yahoo! aveva dichiarato chiuse le trattative con Microsoft, si aprirebbe un nuovo capitolo per questa saga cominciata a inizio febbraio con un’offerta, respinta, da 44 miliardi di dollari.
Successivamente la società di Sunnyvale ha chiuso un accordo col concorrente Google per la pubblicità e prova adesso a giustificare la propria strategia con gli azionisti e investitori più reticenti, visto anche l’andamento del titolo in Borsa dopo il No a Microsoft.
Il Dipartimento di Giustizia americano ha aperto un’inchiesta Antitrust su questo accordo per la condivisione dell’advertising.
Le due società erano consapevoli che le Autorità avrebbero aperto un fascicolo sull’operazione e ne hanno fissato l’implementazione con alcuni mesi di ritardo proprio per dare tempo alle inchieste di esaurirsi. Secondo il Washington Post, il Dipartimento di Giustizia chiederà a breve ai due gruppi tutti i documenti necessari per studiare la vicenda ed interrogherà anche altre società del settore.