eAccessibility: un web a misura di tutti. La Ue avvia consultazione per migliorare l’accessibilità ai disabili  

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Unione Europea


Accessibilità

Il 15% dei cittadini europei soffre di una qualche forma di disabilità. Per molti è già un problema leggere i testi dei siti internet scritti in caratteri piccoli, o addirittura accedere ai siti internet o ai servizi in linea. Nonostante i ripetuti inviti da parte dei capi di Stato e di governo dell’Ue a migliorare la situazione, i progressi restano limitati: la stragrande maggioranza dei siti internet non rispetta le norme di convivialità con l’utente universalmente accettate.

 

La Commissione europea ha avviato ieri una consultazione pubblica relativa a ulteriori provvedimenti per migliorare l’accessibilità dei siti internet in Europa, a partire da quelli delle amministrazioni pubbliche e invita i soggetti interessati ad esprimere la loro opinione. La consultazione, che riguarda anche altre tecnologie come la televisione digitale, resterà aperta fino al 27 agosto 2008.

 

“L’accesso ai siti internet è fondamentale per molti cittadini in Europa, eppure molti non possono utilizzare internet a causa delle disabilità di cui soffrono. Fintanto che l’accesso a internet per tutti non sarà una realtà, un gran numero di persone non potrà beneficiare dei vantaggi offerti da internet. Esistono soluzioni semplici a questi problemi: perché dunque solo pochissimi editori di siti internet le applicano?”, si chiede Viviane Reding, commissario Ue per la Società dell’informazione e i media.

Quante più persone utilizzeranno internet, tanto meglio sarà per l’economia europea e tanto più ricchi saranno i contenuti in linea. Invito caldamente il settore dell’editoria internet e le amministrazioni pubbliche a impegnarsi più seriamente per rendere internet più accessibile per tutti. I responsabili dovrebbero tener presente che, nel giro di qualche anno, si troveranno probabilmente a far parte della schiera di persone che ha difficoltà a leggere lo schermo“.

 

L’età media della popolazione europea – dice la Ue – sta aumentando rapidamente e si prevede che, entro il 2020, il 25% della popolazione totale avrà più di 65 anni. Le persone anziane hanno spesso difficoltà ad utilizzare internet, per problemi come l’indebolimento della vista che rende difficile leggere le scritte sullo schermo e la perdita di destrezza che impedisce di utilizzare con precisione il mouse.

 

Soluzioni semplici per migliorare l’accessibilità di internet consentono di aprire i siti a persone che altrimenti non potrebbero utilizzarli e di ampliare le loro opportunità di partecipazione sociale ed economica. Le soluzioni per migliorare l’accessibilità di internet comprendono:

 

– l’ingrandimento delle dimensioni dei caratteri utilizzati nei browser;

 

– la riproduzione vocale dei testi sullo schermo per mezzo di appositi software di conversione vocale;

 

– la navigazione con l’uso della tastiera anziché del mouse.

 

I siti internet accessibili risultano spesso migliori per tutti gli utenti, disabili o no. Fondato nel 1994 con il sostegno della Commissione, il consorzio del World Wide Web definisce specifiche comuni per internet, comprese le linee guida per l’accessibilità dei contenuti internet. Nel 2007, tuttavia, solo il 5% dei siti internet pubblici e meno del 3% dei siti internet privati nell’UE erano “pienamente accessibili” in base a tali linee guida (MeAC – si veda il paragrafo “Contesto” in seguito). Alcuni Stati membri (tra i quali Austria, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo) hanno adottato provvedimenti per migliorare la situazione, ad esempio con la definizione di linee guida e di obiettivi per i siti internet pubblici. Tali approcci, tuttavia, sono ancora frammentati a livello comunitario. Altri nuovi prodotti riflettono i problemi di accessibilità riscontrati nei siti internet: ad esempio, difficoltà cognitive e motorie possono ostacolare l’uso della guida elettronica dei programmi della televisione digitale.

 

Da parte sua la Commissione europea ha affrontato l’accessibilità dei propri siti pubblici “Europa” nel 2001 e si sta adoperando per attuare l’accessibilità. Attualmente, sta testando l’utilizzo dei programmi di lettura dello schermo che riproducono il testo scritto in testo parlato e/o in simboli Braille rigenerabili, che permettono anche alle persone non vedenti di “leggere” le pagine internet (è possibile provare un programma di lettura dello schermo cliccando sull’icona dell’altoparlante a fianco del titolo).

 

La consultazione pubblica avviata mira ad analizzare le azioni che gli Stati membri possono adottare per migliorare l’accessibilità dei siti internet e a raccogliere pareri sulle problematiche di accessibilità più generali legate alle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni per le persone disabili.

 

La presente consultazione pubblica si inserisce nel contesto più ampio dell’iniziativa della Commissione europea per la crescita e l’occupazione nella società dell’informazione. Nel 2005 la Commissione europea ha adottato una comunicazione sulla e-accessibility e ha sottolineato la necessità di rendere più agevole la fruizione di numerosi tipi di prodotti basati sulle ICT. Nel 2006 gli Stati membri dell’Ue si sono impegnati a dimezzare entro il 2010 il divario nell’utilizzo di internet da parte dei gruppi a rischio di esclusione, come le persone anziane, le persone disabili e i disoccupati. Nel 2007 la Commissione ha adottato una comunicazione in cui sollecitava a rinnovare l’impegno a promuovere l’eInclusion e l’e-accessibility.

 

 

 

Documento della consultazione pubblica

 

I contributi possono essere inviati al seguente indirizzo: einclusion@ec.europa.eu

 

StudioMeasuring progress of eAccessibility in Europe

 

Linee guida per l’accessibilità pubblicate dal consorzio del World Wide Web

 

Il nuovo portale della Commissione europea dedicato agli affari sociali

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