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Terminazione, parte consultazione Ue. Obiettivo: ridurre le distorsioni e i costi delle chiamate mobili del 70%

Unione Europea


Incoraggiare la concorrenza tra gli operatori e ridurre la spesa telefonica dei consumatori europei, questo l’obiettivo della consultazione pubblica sul futuro regolamento delle tariffe di terminazione mobile nella Ue appena lanciata dalla Commissione europea.

La consultazione durerà fino al 3 settembre.

 

Il settore delle telecomunicazioni è il più importante componente del comparto ICT europeo: rappresenta il 40% del suo totale per un valore stimato in circa 300 miliardi di euro.

 

Dopo aver valutato oltre 770 proposte formulate dai regolatori nazionali negli ultimi 5 anni, la Commissione nella bozza di raccomandazione posta a consultazione ha messo in luce la mancanza di coerenza tra le tariffe dei singoli Stati membri e l’eccessiva disparità tra le tariffe mobili e quelle fisse.

Scarti che non possono essere giustificati interamente, spiega la Ue in una nota, dalle disparità tra i costi soggiacenti, le reti o le caratteristiche del mercati nazionali.

 

La terminazione è il servizio grazie al quale un operatore “consegna” la chiamata a un proprio cliente quando questa arriva dalla rete di un altro operatore, fisso o mobile che sia.

Le tariffe di terminazione sono dunque le tariffe all’ingrosso che gli operatori si praticano l’un l’altro per la connessione delle chiamate sulle rispettive reti e che, ovviamente, influenzano i prezzi finali dei sevizi.  

 

Dal momento che queste tariffe sono stabilite dalle autorità di regolazione nazionali, sussistono però nella Ue ancora forti disparità – da 0,02 euro al minuto di Cipro a 0,18 euro in Bulgaria – che la Commissione vorrebbe eliminare.

Le tariffe di terminazione mobile sono tra l’altro 9 volte più alte di quelle praticate nella telefonia fissa (0,0057 euro al minuto in media per una chiamata urbana).

Attualmente, sottolinea quindi la Commissione, gli operatori di rete fissa e i loro clienti sovvenzionano indirettamente per decine di miliardi di euro, gli operatori mobili, pagando tariffe sproporzionate quando dal telefono di casa chiamano un cellulare.

 

Simili squilibri finiscono per falsare la concorrenza sia tra gli operatori dei diversi Paesi Ue che tra gli operatori mobili e quelli fissi, ostacolando di fatto la realizzazione di un mercato unico europeo delle comunicazioni mobili favorevole alla concorrenza e ai consumatori.

 

In ultima analisi, secondo il Commissario Viviane Reding, “a pagare il prezzo più alto per queste divergenze nelle politiche nazionali sono i consumatori”.

 

Secondo il Commissario Reding, che insiste nel perseguire  un approccio armonizzato per le tariffe di terminazione in tutta la Ue “…affinché vi sia un beneficio per i consumatori, è essenziale che le tariffe di terminazione mobile siano basate sui costi e che gli operatori siano incentivati ad incrementare la loro efficienza”.

 

Urge dunque un intervento regolamentare che garantisca una maggiore coerenza e una migliore coordinazione tra gli Stati membri per far scendere i costi delle chiamate da rete mobile di almeno il 70% rispetto ai livelli attuali.

 

La bozza di raccomandazione, che sarà sottoposta al giudizio dei regolatori, delle imprese e degli Stati membri, prevede principi chiari per determinare quali elementi dei costi debbano essere presi in considerazione nel momento di stabilire le tariffe di terminazione, nonché un metodo efficace di calcolo dei costi e una regolazione simmetrica.

 

Misure che dovrebbero servire a creare un ambiente regolamentare efficace e a ridurre gli squilibri della concorrenza e che tengono conto anche dei suggerimenti del gruppo dei regolatori europei (ERG).

 

Per il Commissario alla concorrenza Neelie Kroes, la raccomandazione Ue oltre ad avvantaggiare i consumatori, servirà a eliminare le distorsioni di concorrenza tra operatori fissi e mobili e a ridurre le elevate tariffe che i piccoli operatori sono costretti a pagare a quelli più grandi con i quali, dunque, stando così le cose non potranno mai competere ad armi pari.

 

E’ essenziale, alla luce di questi importanti vantaggi, “mettere in atto questa raccomandazione senza perdere altro tempo”, ha concluso la Kroes.

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