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Ultimo giorno al comando di Microsoft per Bill Gates. Stasera lascerà il proprio ufficio e la società che ha fondato 33 anni fa trasformandola in un colosso dell’informatica, per dedicarsi alla sua fondazione umanitaria.
Come annunciato nel giugno 2006, quando ha fatto sapere che avrebbe rinunciato alla sua presenza quotidiana per dedicarsi con più energia alla Bill & Melinda Gates Foundation, Gates continuerà a far parte del gruppo con il ruolo di presidente non esecutivo.
Manterrà quindi il titolo e sarà coinvolto in determinati progetti, secondo le direttive del Chief Executive Officer Steve Ballmer, suo fedele amico dai tempi di Harvard, e di Ray Ozzie e Craig Mundie.
Ozzie ha assunto il ruolo di Chief Software Architect e Mundie la posizione di Chief Research & Strategy Officer.
Questo passaggio di consegne avviene in un momento molto delicato per il gigante americano, in un cui il vecchio modello economico del software a pagamento si è fortemente indebolito.
Il gruppo, consapevole del trend crescente dell’eAdvertising, ha recentemente dovuto fare i conti con il fallimento dell’operazione d’acquisto di Yahoo!, numero due sul mercato mondiale della pubblicità online.
Il management è impegnato nella ricerca di soluzione alternative che rivedano il piano strategico utilizzato fino a oggi, per ridisegnare nuovi scenari e sfide diverse per l’azienda di Redmond.
Una diversificazione cruciale, poiché l’avvenire è incerto per le sue due principali fonti di entrate: il sistema operativo Windows, installato su più del 90% dei pc nel mondo, e il software Office. Questi due prodotti rappresentano quasi totalmente l’utile operativo.
Per Windows l’ultima versione, Vista, uscita a fine
Microsoft ha dovuto fare i conti anche con un avanzamento del 5% di Apple che ha registrato un aumento delle vendite dei Macintosh che usano un sistema operativo prodotto dalla stessa casa di Cupertino.
Il programma Office, che resta il più utilizzato al mondo, guarda però all’avanzata dei software liberi, scaricabili dal web, offerti sia da Google che da altri, come IBM che ha lanciato Lotus Symphony.
Steve Ballmer sarà quindi chiamato a un lavoro difficile, ma per certi versi esaltante, quello di ridare nuova luce a Microsoft e mantenere il ruolo leader che il gruppo ha sempre avuto sul mercato hi-tech.
Il manager non mancherà di investire nella pubblicità e certamente non subirà lo scacco di Yahoo! che ha deciso di rifiutare i 47 miliardi di dollari offerti per cercare di alzare ulteriormente il prezzo fino a portarlo a 37 dollari per azione.
Per questa decisione gli analisti hanno fortemente criticato il Ceo di Yahoo!, Jerry Yang, che ha invece preferito un’alleanza di ferro con il numero uno sul mercato, Google.
A tal proposito, Gates ha citato ad esempio lo sviluppo di un nuovo motore di ricerca online, un settore dove “…Google è primo in molti mercati. E’ un campo – ha aggiunto, anche in relazione al ricco comparto della raccolta pubblicitaria online – dove l’innovazione avrà
Ma al momento non ha in programma altre acquisizioni. E’ lo stesso Gates a chiarire: “…Non in questa fase, ora siamo focalizzati su una strategia di crescita autonoma”.
Scelte complesse spetteranno a Steve Ballmer che però ha già fatto sapere, “…per le grandi decisioni mi consulterò con Bill, mio amico e mio collega. Resterà disponibile ed è una risorsa straordinaria”.
William Henry Gates III, meglio conosciuto come Bill Gates, nasce il 28 ottobre del
Schivo, amante della privacy si sa che si è sposato su un campo da golf hawaiano il primo gennaio del 1994 con Melinda French, una dipendente della Microsoft, da cui ha avuto due figli: Jennifer Katarine e Rory John Gates. Desideroso di dar loro un futuro sicuro, ma di non condizionarli da una eredità troppo sostanziosa, ha già disposto il testamento che prevedrebbe per i figli solo diciassette milioni di dollari a testa, e il resto alla fondazione che porta il suo nome.
L’avventura ‘tecnologica’ di Bill Gates comincia all’Università di Harvard, dove conosce Steve Ballmer e Paul Allen, suo compagno di stanza, con i quali lavora alla creazione della versione del linguaggio di programmazione BASIC per pc.
Si narra, infatti, che nel dicembre 1974, Allen stava recandosi a fare visita a Bill, quando vide in edicola
Il titolo della rivista diceva: “Il primo microcomputer al mondo che farà concorrenza ai modelli commerciali“. Entrambi riconobbero subito che il loro grande momento era arrivato.
Sapevano che il mercato dell’home computer stava per esplodere e che qualcuno avrebbe avuto bisogno di software per queste nuove macchine.
La società fondata da Gates e Allen partiva dal principio che il computer sarebbe diventato nel giro di pochi anni un oggetto indispensabile nella vita di ognuno, in casa ed in ufficio. Sulla spinta delle vendite di Windows, l’azienda si quota in Borsa nel 1986, debuttando con un prezzo di 21 dollari per azione.
Una data importante è il novembre del 1988, quando la società di Redmond ottiene il primato: è ormai il più grande produttore di software per personal computer. Nel
Altro anno decisivo è il
Nel 1996 la Microsoft ridisegna la propria strategia per Internet, inizialmente un po’ snobbata, e realizza il proprio browser, Explorer, che comincia una lenta rimonta nei confronti di Netscape.
Nel 1998 esce Windows ’98 e nel 2000 Windows 2000 e il nuovo browser Internet Explorer 5. Bill Gates diventa uno degli uomini più ricchi del mondo e d’America.
Negli ultimi anni lo si è visto impegnato nella grossa battaglia legale contro lo smembramento di Microsoft per il mancato rispetto delle norme anti-monopolio.
La Bill & Melinda Gates Foundation, che ha sede a Seattle, è stata creata nel gennaio del 2000 da Bill Gates e sua moglie Melinda French attraverso la fusione della Gates Learning Foundation, che aveva come scopo quello di mettere in rete le biblioteche pubbliche, e
Con un patrimonio di oltre 30 miliardi di dollari è considerata la fondazione più rande del mondo ed è attiva, con stanziamenti dell’ordine di un miliardo di dollari all’anno, nella ricerca medica, nella lotta all’Aids e alla malaria, nel miglioramento delle condizioni di vita nel terzo mondo e nell’educazione.