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Nokia ha annunciato di aver presentato un’offerta da 264 milioni di euro (3,64 euro ad azione) per acquisire il 52% di Symbian non ancora in suo possesso. Gli altri soci del consorzio – tra cui Sony Ericsson (13,1%), Panasonic (10,5%) e Siemens (8,4%) – si sono già impegnati ad accettare l’offerta, mentre è atteso il benestare anche di e Samsung (4,5%).
Un accordo che non si era concretizzato invece 4 anni fa, quando la società finlandese dovette lottare, e perse, contro la strenua opposizione dei soci del consorzio – nato per impedire a Microsoft di imporre il suo strapotere anche nel settore dei software per la telefonia mobile – che non intendevano permetterle di salire al di sopra del 50% del capitale, attraverso il riscatto delle quota dell’uscente Psion.
Il timore, allora, era che una predominanza di un qualsiasi attore all’interno del consorzio, avrebbe fatto perdere credibilità agli occhi di chi voleva invece evitare qualsiasi forma di monopolio nel settore, creando un degrado progressivo della percezione di Symbian come piattaforma indipendente e una pericolosa proliferazione di nuove piattaforme alternative.
Ma ora che, 4 anni dopo, Symbian OS controlla il 60% del mercato dei sistemi operativi per smartphone ma la concorrenza sul mercato è sempre più agguerrita, il monopolio Nokia non fa più paura.
Già, perché il nemico da battere, in questo momento, non è più Microsoft, che pure con il sistema operativo Windows Mobile controlla quasi il 14% del mercato, quanto Google e la sua Open Handset Alliance, nata con l’obiettivo di realizzare una piattaforma mobile totalmente integrata (Android), formata da un sistema operativo, un middleware, un’interfaccia ed applicazioni user-friendly.
Timori spazzati via anche per la manifesta volontà del gruppo finlandese di ‘aprire’ la piattaforma alla collaborazione degli altri player del settore, attraverso la neonata Symbian Foundation che vede tra i suoi fondatori AT&T, LG Electronics, Motorola, NTT DoCoMo, Samsung, Sony Ericsson, STMicroelectronics, Texas Instruments e Vodafone.
Un bel regalo che arriva proprio in occasione del decimo compleanno del sistema operativo mobile, presente attualmente su circa 200 milioni di telefonini ‘intelligenti’.
Symbian, del resto, ha dimostrato la sua flessibilità come piattaforma in grado di sostenere le esigenze sempre più pressanti dell’industria. Alcuni esempi sono la piattaforma software UIQ (di Motorola e Sony Ericsson), la Piattaforma Serie 60 (di Nokia), l’Interfaccia Utente MOAP (usata da NTT DoCoMo per i servizi FOMA) e una serie d’implementazioni specifiche dei vari produttori, tutte funzionanti sulla piattaforma Symbian. Questa flessibilità ha permesso la realizzazione di una vasta gamma di telefoni mobili avanzati e una diversificazione dell’offerta tra produttori di apparecchi e operatori.
“L’acquisizione e la creazione della Symbian Foundation renderanno ancora più attraente una piattaforma già leader del mercato”, ha dichiarato il numero uno di Nokia Olli-Pekka Kallasvuo.
La Symbian Foundation, da canto suo, lavorerà alla realizzazione“del più completo software mobile disponibile in open source”, sarà aperta a tutti e offrirà ai suoi membri una piattaforma completa e royalty-free entro i prossimi due anni sotto licenza Eclipse Public License (EPL) 1.0.
L’acquisizione dovrebbe essere completata nel corso del quarto trimestre di quest’anno e, se l’operazione riceverà il parere favorevole delle autorità competenti, la Symbian Foundation dovrebbe essere operativa dalla prima metà del 2009.