Banda larga: il governo accelera. In Finanziaria previsti 800 mln di euro e norme più semplici per lo sviluppo delle reti

di Raffaella Natale |

Italia


Broadband

Il Consiglio dei ministri, in soli nove minuti e mezzo come confermato dal Ministro Tremonti, ha approvato una manovra da 13 miliardi per il 2009 e di circa 35 miliardi di euro nel triennio.

Una manovra nella quale trova grande spazio l’innovazione tecnologica, non solo per i provvedimenti decisi nel campo della scuola, con l’introduzione dei libri di testo anche in versione digitale, ma soprattutto per quelli che riguardano le connessioni veloci a internet.

Trionfo del web, potremmo dire. Ebbene sì, l’obiettivo del governo è quello di colmare il digital divide e lo fa stanziando 800 milioni, a valere sui fondi FAS (Fondo per le aree sottosviluppate), per il periodo 2007-2013 per lo sviluppo di reti a banda larga di nuova generazione a livello locale.

 

Inoltre verrà introdotto un programma di interventi infrastrutturali nelle aree sottoutilizzate necessari per facilitare l’adeguamento delle reti di comunicazione elettronica pubbliche e private all’evoluzione tecnologica e alla fornitura dei servizi avanzati di informazione e comunicazione del Paese.

E in più si prende l’impegno a emanare entro un anno una serie di decreti legislativi per definire un quadro normativo e accelerare lo sviluppo di infrastrutture delle connessioni broadband, superando le trafile burocratiche che potrebbero rallentare gli interventi.

 

Il quadro normativo sopracitato prevede una disciplina delle tecniche di finanza di progetto e di accordo fra il settore pubblico e privato per finanziare e realizzare, con il concorso del capitale privato, le infrastrutture nelle aree sottoutilizzate, a condizione che i progetti selezionati contribuiscano allo sviluppo di un sistema di reti aperto alla concorrenza nel rispetto dei principi e delle norme comunitarie. L’affidamento della realizzazione dei progetti avverrà mediante gara ad evidenza pubblica nel rispetto della normativa comunitaria in materia.

 

Ma anche una razionalizzazione e semplificazione della disciplina generale della concessione dei diritti di passaggio nel rispetto delle norme comunitarie, abolendo qualunque diritto speciale o esclusivo nella posa e passaggio delle dorsali in fibra ottica e nell’accesso alla proprietà privata favorendo e garantendo al tempo stesso l’utilizzazione condivisa di cavidotti e altre infrastrutture fra i diversi operatori.

 

Si annuncia ancora la definizione di apposite procedure semplificate di inizio attività da seguire in sostituzione di quelle attualmente previste per il rilascio dei provvedimenti concessori o autorizzatori di ogni specie e genere per gli scavi e la posa in opera degli impianti realizzati secondo le più moderne tecnologie; definizione della durata delle medesime non superiore a trenta giorni per la approvazione dei progetti preliminari, comprensivi di quanto necessario per la localizzazione dell’opera d’intesa con l’ente locale competente; definizione delle procedure necessarie per la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza e per la approvazione del progetto definitivo, la cui durata non può superare il termine di ulteriori sessanta giorni, con previsione del silenzio assenso alla scadenza di tale termine; definizione di termini perentori per la risoluzione delle interferenze con servizi pubblici e privati, con previsione di responsabilità patrimoniali in caso di mancata tempestiva risoluzione.

 

Si decideranno ancora le opportune modifiche al codice civile favorendo all’interno dei condomini la posa di cavi ed infrastrutture avanzate di comunicazione. Si sosterrà un regime agevolato per l’utilizzo del suolo pubblico che non ostacoli gli investimenti in reti a banda larga prevedendo, nelle aree sottoutilizzate, la gratuità per un congruo periodo di tempo dell’utilizzo del suolo pubblico per la posa di cavi infrastrutture a banda larga; previsione di incentivi fiscali alla realizzazione di infrastrutture avanzate di comunicazione nelle nuove costruzioni e urbanizzazioni nonché nei casi di innovazioni finalizzate alla cablatura in fibra ottica dei condomini e degli insediamenti residenziali.

 

Previsti interventi che, nelle aree sottoutilizzate, incentivino la razionalizzazione dell’uso delle spettro radio al fine di favorire l’accesso radio a larghissima banda e la completa digitalizzazione delle reti di diffusione, a tal fine prevedendo il sostegno ad interventi di ristrutturazione dei sistemi di trasmissione e collegamento anche utilizzati dalla amministrazioni civili e militari dello Stato, favorendo altresì la liberazione delle bande di frequenza utili ai sistemi avanzati di comunicazione.

 

Per la posa di fibra ottica gli operatori potranno utilizzare infrastrutture pubbliche senza oneri. I soggetti pubblici non potranno opporsi alla installazione nella loro proprietà di reti e impianti interrati di comunicazione elettronica in fibra ottica, ad eccezione del caso che si tratti di beni facenti parte del patrimonio indisponibile dello Stato, delle province e dei comuni e che tale attività possa arrecare concreta turbativa al pubblico servizio. L’occupazione e l’utilizzo del suolo pubblico per i fini di cui alla presente norma non necessita di autonomo titolo abilitativo.

 

Infine gli operatori tlc potranno, per la realizzazione degli impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica su immobili di proprietà privata, non avranno bisogno “di alcuna preventiva richiesta di utenza”. In sostanza potranno entrare nei condomini senza l’autorizzazione di tutti i proprietari come avveniva ora, con enormi ritardi nel cablaggio degli edifici specie nelle grandi città.

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