Italia
Pubblichiamo di seguito l’intervento di Giorgio Bertolina in occasione di “VoIP IMPACT 2008, Innovazione nelle reti di TLC e nel sistema produttivo del Paese” (Milano, Università Bocconi, 17 giugno), durante il quale è stata presentata una ricerca dell’Università Bocconi – realizzata con la collaborazione di Italtel e Cisco – sull’utilizzo del VoIP, la “comunicazione voce via Internet”, da parte di 6600 persone operanti in aziende di grandi dimensioni in Italia.
I servizi VoIP sono stati, e sono ancora, un motore per l’innovazione: non tanto in termini tecnologici ma come traino per un nuovo modello di business.
La nascita di soluzioni di Unified Communication rappresenta una nuova opportunità di efficienza e risparmio per le imprese, grandi o piccole, e per la pubblica amministrazione, con effetti importanti anche nella qualità dei servizi di comunicazione offerta ai cittadini e consumatori. Saranno, infatti, le applicazioni ‘communication-centric‘ di messaggistica, già oggi diffuse tra alcuni tipologie gli utenti, a sostenere la crescita del mercato nei prossimi anni. Non solo per il segmento business ma anche per quello residenziale.
Se, infatti, allarghiamo l’orizzonte e analizziamo il mercato dei servizi VoIP in Europa, appare evidente che è il segmento consumer a trainare la crescita: il valore del mercato, nel 2007, era 5800 milioni di dollari, di cui 3200 generati da servizi offerti al mercato residenziale (dati IDC 2008).
Entrando più nel dettaglio del mercato Italia, il valore del mercato dei servizi VoIP, a fine 2007, era 830 milioni di dollari di cui 420 generati da servizi offerti al mercato dei consumatori privati, mentre il tasso previsto di crescita annuale composto (CAGR) per il periodo 2007-2010 è + 29% (dati IDC 2008). A fine 2007 gli utenti di servizi VoIP erano oltre 3 milioni, costituiti per il 73% da utenti di servizi VoBB (Voice over BroadBand) che sosterranno la crescita del mercato anche nel medio termine (dati IDC 2008).
Per quanto concerne l’impiego del VoIP nel segmento business a livello europeo, IDC evidenzia che l’opzione verso il VoIP è attualmente più alta nelle grandi imprese mentre ancora le PMI dimostrano meno interesse verso questa tecnologia, anche se il VoIP rappresenta un valido strumento nella conduzione del proprio business.
Ci si attende che i service provider perfezionino la loro offerta VoIP verso le PMI introducendo possibilità di scegliere prodotti diversi, interfacce easy to use, pacchetti di comunicazione cost effective, migliore Quality of Service e sicurezza, traendo spunto dalla ‘best practice’ già avviata dalle grandi imprese.
La diffusione dei servizi VoIP anche nelle PMI potrebbe essere sostenuta dalla nascita di offerte di servizi Hosted opportunamente disegnate sulle esigenze delle imprese. Secondo IDC, i servizi Hosted VoIP in Italia crescono con dinamiche molto positive: a fine 2007 (incluso il traffico VoIP) il valore del mercato italiano era di quasi 50 milioni di euro.
Creare innovazione vuol dire creare un circolo virtuoso e quindi spingere il VoIP non solo in ambito aziendale ma anche a livello di Pubblica Amministrazione (PA), dove, in questi ultimi anni, si è registrata un’elevata sensibilità da parte del governo, tradottasi anche nella Finanziaria 2008, che ha reso obbligatorio per gli enti centrali l’adozione del VoIP. Tale norma, pur non essendo obbligatoria, è stata ‘recepita’ anche da alcune regioni e grandi comuni, soprattutto come strumento capace di ridurre la spesa corrente in telecomunicazioni..
Le aspettative di ‘risparmio’ legate all’introduzione del VoIP nella PA si attestano sul 20-25% della spesa tlc complessiva che, per il 2008, è prevista pari a 413 milioni di euro.
Il 4% di questa cifra, pari a circa 16 milioni di euro, è la spesa prevista in investimenti VoIP, con una crescita pari al 15-18% annuo per il biennio 2009-2010 (dati Netics 2008). A confronto con altre tecnologie, il VoIP registra la maggior penetrazione nella PA: il 48% delle amministrazioni si è già mossa per adottarlo, altrettante ne prevedono l’utilizzo nel corso del 2009 (dati della Relazione Annuale del Cnipa).
L’impiego del VoIP, nelle imprese come nella PA, non si limita a far risparmiare. Secondo le indagini di Netics, i Chief Information Officer (CIO) di molti comuni e enti considerano il VoIP un tassello nella costruzione di un sistema di Unified Communication capace di integrare telefono, video-teleconferenza e office collaboration. E di integrare con più facilità nella rete ‘aziendale’ utenti nomadici come, ad esempio, i vigili urbani.
Il VoIP, infatti, introduce una nuova e più efficiente organizzazione del lavoro in termini di: integrazione, mobilità, flessibilità, unificazione.
Il mercato italiano delle soluzioni di Unified Communication crescerà con un CAGR 2006-2011 di +30% (dati IDC 2008) e il concetto di Unified Communication si svilupperà ulteriormente, già nell’anno in corso, superando la nozione di unified messaging per focalizzarsi sulla presence, cioè sulla capacità di raggiungere, con comunicazioni veloci e affidabili, persone importanti per i processi aziendali e sull’integrazione di voce e dati con applicazioni business.