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Yahoo: dopo la chiusura con Microsoft, stretto accordo con Google sulla pubblicità. Previsti introiti aggiuntivi per 800mln l’anno

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Si sono concluse definitivamente le trattative tra Microsoft e Yahoo!.

La società di Redmond non è più interessata a una potenziale fusione tra le società nè a una parziale acquisizione di Yahoo!, neanche a 33 dollari ad azione.

La società di Sunnyvale si è pero subito consolata annunciando un accordo con Google sulla pubblicità.

 

“La conclusione delle discussioni segue numerosi incontri e conversazioni con Microsoft riguardo diverse transazioni alternative – spiega Yahoo! in una nota – incluso il colloquio tra Yahoo e Microsoft dello scorso 8 giugno, a cui hanno partecipato il presidente di Yahoo Roy Bostock e altri membri indipendenti del board”.

 

Da questo incontro è emersa la definitiva e inequivocabile chiusura di Microsoft, “anche al price range precedentemente indicato”, continua la nota Yahoo.

 

Rispetto la possibilità di acquisto della sola divisione ricerca, il board di Yahoo! ha deciso, dopo un’attenta valutazione della proposta avanzata da Microsoft, che “una simile transazione non è coerente con la visione della compagnia”, che rimarrebbe priva di un “business indipendente considerato fondamentale per le strategie future”, incentrate sulla convergenza tra ricerca e pubblicità, né coincide “con l’interesse degli stakeholder”.

 

Yahoo, prosegue la nota, “resta focalizzato sulla massimizzazione del valore per gli azionisti, continuando a perseguire la strategia che la vede ‘punto di partenza’ per i consumatori internet e ‘must buy’ per i pubblicitari”.

 

Il mercato del web advertising, secondo i calcoli della società, dovrebbe raggiungere un valore di 75 miliardi di dollari nel 2010, dai 40 miliardi del 2007 e la compagnia si dice convinta di essere in una posizione privilegiata per “capitalizzare su questa opportunità di crescita”.

 

Sembra dunque concludersi il valzer di annunci e smentite che ha caratterizzato l’affaire Microsoft-Yahoo! fin da febbraio, quando il gruppo di Bill Gates era arrivato a mettere sul piatto 47,5 miliardi di dollari, mentre si apre il capitolo Yahoo-Google.

 

L’accordo sulla pubblicità online era nell’aria già da tempo, ma solo ieri la società lo ha ufficializzato: permetterà alla società guidata da Jerry Jang di legare le pubblicità fornite da Google ai risultati delle ricerche lanciate sui siti di Stati Uniti e Canada.

Yahoo! potrà sottoscrivere accordi simili anche con altri partner e continuerà a gestire le relazioni con i propri clienti, mantenendo l’esclusiva dei propri programmi al di fuori degli Stati Uniti e del Canada.

 

Le due società inoltre consentiranno anche l’interoperabilità tra i rispettivi sistemi di instant messaging, rendendo più semplice la comunicazione tra gli utenti di sistemi diversi.

 

L’accordo, non esclusivo e di una durata iniziale di 4 anni e rinnovabile annualmente per altri 10 anni, dovrebbe generare un fatturato supplementare di almeno 800 milioni di dollari l’anno e una liquidità operativa addizionale tra 250 e 450 milioni di dollari, ma dovrà prima passare l’esame delle Autorità competenti.

Per Jarry Jang, l’accordo con Google è cruciale per le strategie future della società, in quanto “la convergenza tra ricerca e display è il prossimo maggiore sviluppo nell’evoluzione dell’industria dell’advertising online”.

“Le nostre strategie – ha aggiunto – sono concepite per capitalizzare questa convergenza e questo accordo ci aiuta a progredire in maniera significativa. Esso rappresenta inoltre un importante passo avanti per la nostra open strategy”.

 

Google, che controlla il 62,4% del mercato della ricerca online e conta su una capitalizzazione di Borsa di 171 miliardi, ha commentato l’intesa spiegando che si tratta di un “buon accordo per la competizione”.

Secondo Omid Kordestani, Senior VP, Global Sales and Business Development, la verità è che “questo tipo di accordo è comune in molte industrie e non compromette la concorrenza”.

“Toyota – ha aggiunto – vende la sua tecnologia ibrida a General Motors anche se sono il numero uno e il numero due dell’industria. Allo stesso modo Google e Yahoo continueranno a essere concorrenti e questa competizione accelererà l’innovazione e porterà vantaggi agli utenti”.

 

Kordestani ha quindi sottolineato che non si tratta comunque di una fusione ma piuttosto dell’accesso da parte di Yahoo alle “nostre tecnologie di advertising attraverso il programma AdSense”.

 

Resta da vedere come questi nuovi sviluppi della saga che vede protagonista Yahoo! verranno accolti dagli azionisti e in particolare dal finanziere Carl Icahn, che si stava battendo per ottenere la sostituzione dei vertici del gruppo proprio al fine di poter riaprire i negoziati con Microsoft.

Ieri, intanto, il titolo della società ha perso il 10% in Borsa, scendendo a 23 dollari.

 

E mentre si potrebbe aprire la strada a ricorsi legali da parte degli azionisti Yahoo!, comincia il totoscommesse sulle future mire di Microsoft, che potrebbe a questo punto cercare immediatamente un nuovo alleato. Il nome più accreditato è quello di Aol (filiale di Time Warner).

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