Mercato 18: Mediaset presenta ricorso al Tar contro delibera Agcom sull’accesso alle infrastrutture di trasmissione  

di Raffaella Natale |

Italia


Frequenze tv

Mediaset avrebbe presentato ricorso al Tar del Lazio contro la delibera dell’Autorità garante per le comunicazioni che prevede l’obbligo per la società, assieme alla Rai, di “consentire alle imprese concorrenti” che lo richiedano “l’accesso alle proprie infrastrutture di trasmissione“, come “rimedio” alla posizione dominante congiunta detenuta dalle due società televisive nel settore della trasmissione analogica. E’ quanto emerge da alcune indiscrezioni di stampa.

Mediaset, come si legge nelle 57 pagine del ricorso presentato al Tar, lamenterebbe che i parametri adoperati dall’Agcom per individuare la posizione dominante congiunta, cioè il numero di impianti di ciascun operatore, non sono attendibili, viste le “rilevanti disomogeneità tra impianti in termini di copertura”.

 

Nei mesi scorsi, l’Authority ha infatti approvato in via definitiva l’analisi del mercato riguardante i servizi di diffusione radiotelevisiva (cosiddetto mercato 18) e avviato una consultazione pubblica sui rimedi da imporre in capo a Rai e Mediaset.

I rimedi sono quelli previsti dalla normativa comunitaria e nazionale nel settore delle comunicazioni elettroniche e riguardano pertanto: l’accesso alle infrastrutture trasmissive, le relative condizioni economiche, la non discriminazione tra divisioni interne e soggetti terzi, e la separazione contabile delle attività di rete.

 

In particolare, l’obbligo di accesso impone a Rai e Mediaset di consentire ai soggetti terzi che ne facciano richiesta la co-ubicazione degli impianti nelle proprie infrastrutture di rete. La co-ubicazione degli impianti nonché la gestione comune degli apparati trasmissivi agevoleranno i soggetti in concorrenza a sviluppare proprie reti nazionali, favorendo in tal modo la competizione di mercato.

 

A tal fine, è imposto a Rai e a Mediaset di consentire l’accesso ai soggetti terzi ai predetti servizi di rete in modo trasparente e non discriminatorio rispetto a quanto già offerto, da un punto di vista sia economico che tecnico, dagli operatori integrati alle società del proprio gruppo.

 

Ma per i legali dell’emittente televisiva “gli impianti e gli immobili che li ospitano” non sono oggetto del mercato 18, così come identificato da una raccomandazione della Commissione Europea del 2003. Per l’azienda di Cologno Monzese, l’Autorità non ha tenuto conto “degli effetti del prossimo spegnimento del segnale analogico“, ignorando così “le conseguenze già prodotte dal processo di digitalizzazione, e quelle ulteriori che si produrranno in futuro”.

 

I legali di Mediaset ritengono infine che, “qualora il Tribunale lo ritenesse necessario, la Corte di Giustizia potrà essere chiamata a pronunciarsi sulla possibilità di includere nel mercato 18″ i servizi di manutenzione e affitto degli impianti televisivi, nonché sulla possibilità, “per le autorità nazionali di regolamentazione, di imporre obblighi relativi a mercati diversi da quello su cui è stata riscontrata la situazione di significativo potere di mercato”.

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