Allargare la Banda, Allungare la Coda: l’Italia dell’ICT a ottobre a Capri

di Alessandra Talarico |

Italia


ICT

A oltre dieci anni dalla liberalizzazione, il settore delle comunicazioni elettroniche è chiamato a un processo di radicale trasformazione per affrontare una nuova fase di sviluppo.

 

L’identificazione di nuovi modelli di business, radicalmente diversi rispetto al passato, la riconfigurazione dei rapporti tra i player del settore e tra questi e gli stakeholder sono solo alcuni dei temi che caratterizzeranno l’evento Allargare la banda, allungare la coda, che si terrà a Capri il 9 e 10 ottobre. L’appuntamento, fortemente voluto da Francois de Brabant, si colloca sul solco degli incontri RESEAU, realizzati negli anni Novanta dalla società di consulenza specializzata nel settore ICT fondata Marcello Ceccoli, Francois de Brabant, Sergio Garribba, Pietro Gennaro, Franco Morganti e Roberto Taranto.

 

In quegli anni il dibattito si incentrava sul Piano Socrate, ambizioso progetto da circa 10 mila miliardi di lire che mirava a cablare più di metà delle famiglie italiane, per rendere l’Italia all’avanguardia nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

 

La serie di incontri di Reseau, che riunivano a Venezia il gotha delle telecomunicazioni, terminò nel 1997 ma si sente oggi più che mai l’esigenza di riaprire il confronto e la riflessione su un business centrale per un Paese come il nostro che deve recuperare un gap infrastrutturale marcato al punto tale da mettere a repentaglio l’aggancio con il treno della banda larga, anzi larghissima, di cui oggi tanto si parla.

In Italia, infatti, anche se la copertura broadband ha raggiunto il 94% della popolazione, si registra la totale assenza delle tecnologie via cavo e un misero 0,5% della fibra ottica, mentre 3,4 milioni di italiani sono tagliati fuori dalla rivoluzione digitale. Fin qui la prima parte del titolo dell’appuntamento caprese.

 

Quanto alla seconda parte, l’espressione The long tail (la coda lunga) è stata coniata da Chris Anderson nel 2004 per descrivere alcuni modelli economici e commerciali della distribuzione della ricchezza secondo cui i prodotti a bassa richiesta o di ridotti volumi possono occupare collettivamente una quota di mercato equivalente o superiore a quella dei pochi bestseller.

Il modello della long tail può essere applicato anche all’ICT e potrebbe permettere alle nicchie di eccellenza che caratterizzano il sistema produttivo italiano di estendersi a un uso sempre maggiore da parte di imprese e privati e di diventare globali.

 

Servono dunque nuove forme di collaborazione tra gli operatori e tra questi e gli enti locali, ma, soprattutto, serve un confronto aperto sullo sviluppo delle infrastrutture di nuova generazione (NGN), sul quale l’Italia può e deve recuperare in fretta il tempo perso.

La sfida, certo, non è delle più facili, come è emerso anche nel corso dell’ultimo World Economic Forum. È però essenziale, per evitare un’Italia a due velocità, considerare le reti digitali una essential facility, investendo in infrastrutture, formazione incentivazioni alle migrazioni digitali.

 

Di questo si discuterà a Capri, dove si riuniranno, rappresentanti delle imprese di settore, delle istituzioni, della finanza, esperti nazionali e internazionali dell’ICT che avranno il compito di ricostruire il puzzle di tematiche che caratterizzano il settore (tecnologia regolamentazione, mercato, quadro competitivo) per comprenderne le evoluzioni, delinearne il futuro e identificare le priorità per creare le basi di una nuova ‘digital prosperity’.

 

L’incontro è organizzato da Between, la società di consulenza ICT che Francois de Brabant ha creato nel 1998 e che fa parte dell’ITIC Group (International Telecommunication and IT Consultants Group) un network di società di consulenza ICT europeo.

 

L’approccio scelto è multidisciplinare nella forma e nei contenuti. Quale i programma di massima? Le nove sessioni ruoteranno attorno alle variabili chiave per delineare le nuove traiettorie di sviluppo.

Ampio spazio sarà dedicato alla lettura degli scenari, alla definizione di un’agenda e alla comprensione delle condizioni abilitanti.

 

Il filo conduttore rimane però il ruolo delle reti per favorire il soddisfacimento dei diversi bisogni di comunicazione e dello sviluppo del sistema-Paese.

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